All’Università La Sapienza, in occasione della presentazione dell’evento Inclusion/Exclusion dei Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, è stata “scoperta” l’opera “Corridoi umanitari” di Roberto Mizzon.
L’opera, che sta suscitando grande interesse, si può ammirare presso la Facoltà di Lettere nell’area adiacente l’Aula Magna.
“Corridoi umanitari” interpreta il progetto ideato dalla Comunità di Sant’Egidio per accogliere e integrare profughi in fuga dalla Siria e dal Corno d’Africa.
Rappresenta luoghi e situazioni di un percorso: dai colori cupi del conflitto, la rotta di un viaggio verso l’approdo, in un mondo in pace e accogliente.
L’autore Roberto Mizzon è uno dei protagonisti dei Laboratori d’arte di Sant’Egidio, che rappresentano un percorso di inclusione per centinaia di persone con disabilità.
Ha partecipato a varie mostre e al progetto I/O è un altro con l’artista César Meneghetti (Biennale di Venezia, 2015).
Roberto Mizzon
“Corridoi umanitari”
carta, plastica, colla vinilica, foglia d’oro, acrilici e smalti su tela,
2018
I corridoi umanitari – realizzati da Sant’Egidio, FCEI, Tavola valdese, CEI-Caritas – hanno accolto finora più di 3000 persone con un viaggio sicuro. Completamente autofinanziati costituiscono una risposta al dramma dei tanti - tra cui numerosissimi bambini - che continuano a perdere la vita nei viaggi della speranza e si prefiggono di impedire lo sfruttamento da parte dei trafficanti di uomini.