APPELLI

Incrementare le evacuazioni sanitarie da Gaza e "salvare quante più vite umane sia possibile": la richiesta - e l'offerta di collaborazione - al governo italiano da parte di associazioni della società civile. Tra i firmatari la Comunità di Sant'Egidio

Con Caritas, Arci, Medici Senza Frontiere, FNOMCeO e Federazione delle Chiese Evangeliche

 

"La situazione a Gaza è ormai catastrofica. La popolazione vive sotto attacco ed è stretta nella morsa della fame. Il sistema sanitario è devastato e non riesce a far fronte ai bisogni immensi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 14 mila persone devono essere urgentemente evacuate dalla Striscia di Gaza per ricevere cure mediche salvavita. Circa la metà di loro presenta lesioni traumatiche che non possono essere trattate in loco; le altre sono affette da patologie croniche complesse, come tumori e malattie cardiovascolari, che richiedono interventi specialistici immediati".

Inizia così la lettera che alcune associazioni della società civile hanno inviato nei giorni scorsi ai Ministri degli Interni e degli Affari Esteri del governo italiano, chiedendo un incremento delle evacuazioni sanitarie dalla Striscia di Gaza, a causa della devastante crisi umanitaria.

Le associazioni firmatarie sono tutte già impegnate nell'accoglienza dei profughi palestinesi provenienti da Gaza, (181 con 396 familiari) arrivati nel nostro paese nell'ultimo anno grazie ad un meccanismo che consente l'evacuazione per urgenti cure mediche e che ha visto l'Italia in prima linea tra i paesi UE.  La Comunità di Sant'Egidio, accoglie e sostiene 81 profughi in diverse città italiane. VAI ALLA NEWS

"Ma le evacuazioni sono ancora largamente insufficienti rispetto ai bisogni - sottolinea la lettera - Il collasso delle strutture sanitarie di Gaza e le drammatiche condizioni di migliaia di pazienti in pericolo di vita, senza accesso adeguato a cibo, acqua e farmaci, impongono un’azione immediata e su scala molto più ampia. Le terribili immagini e testimonianze che arrivano in questi giorni da Gaza hanno suscitato una profonda indignazione e una crescente mobilitazione popolare, che deve essere canalizzata in azioni concrete".

Richiamando la tradizione di impegno umanitario e di accoglienza mostrati dall'Italia nel corso di tante crisi, dai Balcani all'Afghanistan, la lettera fa appello al governo affichè si faccia tutto il possibile per arrivare quanto prima a un cessate il fuoco permanente e all’ingresso degli aiuti nella Striscia".

Allo stesso tempo le associazioni firmatarie dichiarano il loro impegno a "mettere a disposizione le risorse e l’esperienza delle nostre organizzazioni per rafforzare il programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza. Attraverso l’espansione della rete socio-sanitaria e la collaborazione pubblico-privato per creare nuovi posti in accoglienza potremo incrementare in modo sostanziale il numero di pazienti evacuati. Per fare – tutti insieme - la cosa più importante in questo momento così buio: salvare quante più vite umane sia possibile".