Pena di morte e carcere in Nigeria: ad Abuja un incontro di attivisti per una giustizia più umana

Sant'Egidio, WCADP, Life Wire Foundation e altri firmano una dichiarazione congiunta

 

 

La Comunità di Sant'Egidio, la World Coalition against the Death Penalty e la Life Wire Foundation con una dichiarazione congiunta hanno invitato i governanti della Nigeria a far prendere parte al Paese a un movimento globale in crescita, in particolare in Africa, quello per l'abolizione di fatto e di diritto della pena di morte. Le organizzazioni stimano che 2.000 persone siano nel braccio della morte in Nigeria.

Dopo essersi recati in visita a diversi carceri nigeriani, le organizzazioni si sono incontrate alla fine di agosto nella capitale, Abuja, insieme a rappresentanti di altri soggetti, come il Nigerian Bar Association, per discutere della riforma del sistema carcerario e dell'abolizione della pena capitale. La dichiarazione congiunta firmata alla fine dell'incontro è disponibile al seguente link (Documento).

Nel meeting è stata discussa la recente legge di riforma del sistema penitenziario, in cui con il cambio della denominazione di "Nigerian Prison Service" in "Nigerian Correctional Service" l'enfasi è posta su un reinserimento del condannato nella società, piuttosto che sul carattere afflittivo della pena.

Nella visita alle prigioni è evidente il problema del sovraffollamento, dovuto a una presenza di un elevato numero di persone in attesa di un processo (più del 75%) o di una condanna.

Nella dichiarazione si esorta a continuare il processo di riforma, per approfondire l'indirizzo avviato con il cambio di denominazione, per evitare reclusioni di durata indefinita in attesa di processo. Una specifica Commissione si è formata per sostenere questo percorso.
I soggetti partecipanti all'incontro di Abuja hanno trovato come premessa comune condivisa in modo unanime l'abolizione della pena di morte. Alla fine del 2018, più di 2000 persone risultano condannate a morte e attendono il giorno dell'esecuzione nelle celle nigeriane. 46 di loro sono stati condannati nel 2018. Nell'ultimo decennio, "solo" sette esecuzioni hanno avuto luogo. Un recente emendamento delle leggi permette la commutazione della pena capitale in pena detentiva dopo una reclusione di dieci anni. Da questa modifica, una moratoria "di fatto", non esplicitata, ha ridotto drasticamente il numero delle esecuzioni.

I soggetti firmatari della dichiarazione offrono la loro cooperazione per assicurare l'implementazione della riforma e di lavorare insieme per una piena moratoria delle esecuzioni e l'abolizione della pena capitale.