La preghiera serale di Sant'Egidio si è arricchita ieri sera, 15 maggio, della presenza e della predicazione di mons. Henri Teissier, arcivescovo emerito di Algeri.
L'arcivescovo, ricordando il lungo legame con la Comunità, ha ripercorso le tappe dell'evangelizzazione dell'Algeria, dove ha trascorso ben 75 anni della sua vita e ha richiamato il suo impegno nell'amicizia e nel dialogo con "i nostri amici musulmani".
"Ho scelto un testo sulla missione" (Atti 12, 24-13, 5) ha detto mons. Teissier "perché l’abbiamo celebrata nel mese di dicembre quando come sapete c’era la beatificazione di 19 martiri in Algeria e i vescovi attuali, sono emozionato, hanno scelto di fare questa beatificazione in Algeria per ricordare non soltanto i martiri cristiani ma anche tutti quelli che furono vittime della crisi del Paese, specialmente un centinaio di imam che avevano la responsabilità delle moschee e che non hanno accettato di sostenere, attraverso le loro parole, il punto di vista degli estremisti. Ogni giorno - ha aggiunto - noi lavoriamo con gli algerini che vengono in chiesa, alla Caritas dove c’è stato un incontro 15 giorni fa. C’erano 1000 musulmani e 50 cristiani, dopo c’è stata una giornata di riflessione sulla Caritas e c’erano un centinaio di quelli che hanno le responsabilità: 80/90 musulmani che lavorano con noi alla Caritas e una decina di cristiani".
"Non sono molti i cristiani in Algeria. Nella beatificazione, abbiamo potuto ricordare i cristiani che furono vittime a causa degli estremisti musulmani e di ricordare loro che bisogna essere amici e insieme con i musulmani per questa celebrazione. Abbiamo naturalmente ricordato tutti quelli che furono vittime della stessa violenza".
"E allora vorrei che anche voi che lavorate per questa missione con le altre religioni e specialmente con i musulmani soprattutto negli incontri della preghiera per la pace, possiate presentare al Signore questa missione. Ci sono davvero difficoltà ma in questo momento si vedono anche cambiamenti e noi dobbiamo domandare al Signore di benedire questi progressi perché siamo tutti figli di Dio".
"Siamo tutti insieme figli di Dio e bisogna fare la pace, che è la cosa centrale della nostra missione", ha concluso mons. Teissier, con lo sguardo rivolto ai prossimi passi del dialogo e della preghiera per la pace.
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