MONDO

Un “Pellegrinaggio della Speranza” a Bangui, in Centrafrica, per celebrare il Giubileo

Guardando ad un futuro di pace e di riconciliazione

 

La Repubblica Centrafricana, con poco più 5 milioni di abitanti, in un territorio che è il doppio dell’Italia, è il terzultimo paese al mondo nella lista che rileva l’indice di sviluppo umano, superata solo dal Sud Sudan e dalla Somalia. Ricco di minerali, attraversa da oltre vent’anni un periodo di forte instabilità politico-militare, con grandi attese di riconciliazione e di pace – un processo al quale ha contribuito la Comunità di Sant’Egidio - anche se negli ultimi anni sono sempre più larghe le zone di sicurezza e di libertà di movimento, a partire dalla capitale Bangui.

Tra la popolazione, per lo più poverissima (il 60% vive con 1,25 dollari al giorno), e soprattutto fra i tantissimi giovani del paese si fa fatica a guardare al futuro. Sant’Egidio è presente dal 2019 con il programma DREAM, che qui, oltre alla cura dell’AIDS, si dedica al trattamento  dell’epilessia, molto diffusa. Più recentemente, sono nate Comunità di adulti e di giovani che aiutano i bambini di strada a iscriversi a scuola (il tasso di analfabetismo supera il 50%) o ad apprendere un mestiere, hanno aperto per i più piccoli delle bidonvilles la Scuola della Pace e hanno cominciato la conoscenza di persone anziane, circondate da innumerevoli pregiudizi.

In questo contesto il Giubileo della Speranza riveste un significato particolare. Per questo in tanti hanno partecipato, mercoledì 26 febbraio, al “Pellegrinaggio della Speranza”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Notre Dame de Fatima. La chiesa è stata scelta da Papa Francesco come luogo degli eventi giubilari nella diocesi di Bangui perché 8 anni fa fu oggetto di un grave attacco terroristico in cui morirono 18 persone. In silenzio e in ascolto della Parola di Dio, circa 170 persone di ogni età, hanno sostato in alcuni punti di questo luogo di dolore oggi risorto, prima di passare la Porta Santa, voluta espressamente in questa chiesa, e partecipare ad una preghiera guidata da padre Léon Hounsa, amico della Comunità: adulti, giovani, bambini di strada, malati, hanno pregato per il proprio rinnovamento personale e per quello del Centrafrica guardando ad un futuro diverso, che passa dall’amicizia con i poveri e dal mettere da parte ciò che divide. Nel corso della preghiera è stata anche letta una lettera della Comunità di Sant’Egidio di Roma, in cui si è espressa grande vicinanza al “Pellegrinaggio della Speranza” della Comunità di Bangui.