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A San Bartolomeo all'Isola Tiberina, Santuario dei Nuovi Martiri, la consegna di una memoria di suor Maria de Coppi, uccisa in Mozambico nel 2022

 

 

Venerdì 9 febbraio alle 20:00 presso la Basilica di San Bartolomeo, Santuario dei Nuovi Martiri, si terrà una preghiera in memoria di Suor Maria De Coppi presieduta da S. Em. Il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle cause dei Santi. Durante la cerimonia verrà consegnata una memoria di Suor Maria che sarà poi esposta sull’altare dedicato ai Nuovi Martiri in Africa. leggi sul sito della basilica di San Bartolomeo

Suor Maria fu uccisa nella notte tre il 6 e il 7 settembre 2022 a 84 anni, di cui 60 dedicati al popolo e alla terra mozambicana, nella missione comboniana di Chipene, nel nord del Mozambico, assalita e data alle fiamme da un gruppo armato attiva nella regione di Cabo Delgado.

La storia di Suor MARIA DE COPPI

(S. Lucia di Piave - TV - Italia) 23.11.1939 – Chipene - Nampula – Mozambico 6.9.2022)

“Il vostro bene sarà il mio e le vostre pene saranno anche le mie. Io prendo a far causa comune con ognuno di voi e il più felice dei miei giorni, sarà quello in cui potrò dare la vita per voi”. (S. Daniele Comboni). Entrata giovane nella congregazione delle Suore Missionarie Comboniane, dopo un breve periodo di preparazione professionale e linguistica, Suor Maria De Coppi arriva nella regione nord del Mozambico nel 1963: lì le Suore Missionarie Comboniane erano presenti da pochi anni per collaborare alla formazione delle prime comunità cristiane in questa regione. È qui che Suor Maria vive la missione con passione e profondo amore per il popolo Macua, in cui si inserisce assumendone lingua e cultura.

Il ministero principale affidatole era la formazione dei leaders delle nascenti comunità cristiane e la promozione della donna: così, annunciando la Parola di Dio, cresce e matura in Sr. Maria una profonda esperienza di Dio incarnato nei poveri. Nel 1973 arriva a Chipene per cominciare la presenza delle Suore Missionarie Comboniane in questa zona isolata all’estremo nord della provincia di Nampula. Questa gente semplice e povera è per lei il popolo di adozione a cui ritorna in tempi diversi, sempre con grande gioia. È qui che quasi cinquant’anni dopo il suo arrivo, viene uccisa in un assalto terroristico contro la missione cattolica: il martirio di Maria diviene così il culmine di una vita donata quotidianamente a Dio per questo popolo.

Eletta nel 1983 Superiora Provinciale, in un periodo segnato dalla violenza della guerra civile si rivela donna coraggiosa e piena di fede. In questi anni assume la decisione di tutte le sorelle di rimanere e mette a rischio la propria vita, senza risparmiare sforzi, per essere presente tra le comunità comboniane, incoraggiando tutte ad essere testimoni di solidarietà, di comunione, di speranza e di pace.
Con il popolo mozambicano ha vissuto la storia del Paese, dall'epoca coloniale, alla gioia dell'Indipendenza, passando poi attraverso la grande sofferenza della Guerra civile, sfuggendo più volte agli attacchi armati mentre visitava le missioni. Terminato il periodo di responsabile della provincia, Sr. Maria torna al suo ministero pastorale che porterà avanti fino alla fine.

Negli ultimi anni, non potendo più recarsi nelle comunità, diventa una presenza materna per le ragazze del convitto della missione ed accoglie tutti, dedicando il suo tempo all’ascolto. In questo periodo il Nord della provincia di Nampula, è soggetto a frequenti attacchi terroristici di Al Shabab, che si stanno avvicinando pericolosamente alla missione di Chipene. Agli inizi del mese di settembre le notizie del pericolo imminente obbligano i missionari e le missionarie di Chipene ad allontanare le giovani studenti ospitate nella missione e ad interrogarsi sulla opportunità di una loro partenza.

Il 6 settembre 2022, dopo aver concluso la giornata in preghiera, che faceva appoggiando la testa sul tabernacolo, Sr. Maria si ritira nella sua stanza: è qui che viene improvvisamente colpita in faccia da un proiettile sparato a breve distanza su di lei. Pochi giorni dopo, in una comunità periferica di Chipene tre uomini, padri di famiglia, vengono barbaramente uccisi dallo stesso gruppo terrorista per essersi dichiarati apertamente cristiani.

Un “martirio” silenzioso, in continuità con quello di sr. Maria: la Fede cristiana è ormai incarnata nel popolo di Tataulo, che riconosce in lei la sua “madre nella fede”.