Giornata Mondiale contro gli abusi sugli anziani, tante voci perché si cambi direzione. Papa Francesco: "Dove non c’è cura per gli anziani, non c’è futuro per i giovani".#WEAAD2020

Firmiamo e diffondiamo l'appello internazionale

Nella Giornata mondiale contro gli abusi sugli anziani, anche papa Francesco unisce la sua voce a quella di tanti che chiedono #salviamoinostrianziani. In un tweet, il papa ha detto "La pandemia del #COVID19 ha evidenziato che le nostre società non sono abbastanza organizzate per fare posto agli anziani, con giusto rispetto per la loro dignità e la loro fragilità. Dove non c’è cura per gli anziani, non c’è futuro per i giovani".

Sant’Egidio celebra questa Giornata Mondiale in tutti i Paesi in cui è presente, e rilancia la raccolta di firme all’appello internazionale "Senza anziani non c’è futuro – Per “riumanizzare le nostre società – Contro una “sanità selettiva”. Il manifesto, che ha come primi firmatari Riccardi, Prodi, Habermas, Sachs, Gonzalez, Pöttering, Zuppi, Bokova, De Rita e altri nomi importanti, europei e mondiali, negli ultimi giorni ha visto l’adesione di decine di migliaia di cittadini insieme a nuove personalità appartenenti a diversi settori, tra cui l’architetto Renzo Piano, il segretario della Cisl, Anna Maria Furlan, il sopravvissuto alla Shoah Sami Modiano, lo scrittore Paolo Rumiz, il conduttore televisivo Flavio Insinna e il cantautore Claudio Baglioni.
L’appello nasce dall’amara constatazione del numero altissimo di vittime del Covid-19 tra la popolazione anziana, in particolare tra le persone presenti negli istituti e nelle case di riposo, e propone un radicale cambiamento di mentalità che porti a nuove iniziative sociali e sanitarie.
Un rapporto dell’Oms rilevava, già nel 2018, che proprio “nelle istituzioni i tassi di abuso sono molto più alti rispetto agli ambienti comunitari” e includono maltrattamenti vari tra cui “restrizioni fisiche, privazione della dignità, imposizione di esecuzione di faccende quotidiane, fornitura intenzionale di assistenza insufficiente, trascuratezza e abuso emotivo”. La situazione si è aggravata durante la pandemia da Covid-19 determinando, com’è noto, un altissimo tasso di vittime all’interno degli istituti, circa il doppio rispetto agli anziani che vivono in casa, secondo i dati in possesso dell’Istituto superiore di sanità.
Per questo, nella Giornata mondiale che ci celebra oggi, Sant’Egidio, insieme all’appello internazionale, ripresenta anche alle amministrazioni statali e locali la necessità di giungere al più presto ad un sistema che privilegi la domiciliarità delle cure e dell’assistenza per la popolazione anziana.