Sant'Egidio apparecchia per 450

Saranno almeno 40 i volontari impegnati oggi in cucina e ai tavoli
Previsti tre turni alla mensa di via delle Fontane. «Anche famiglie con bambini». Chiappori: «Questa è l'ennesima dimostrazione di solidarietà»

«TEMEVAMO di non trovare i volontari per la mensa dei poveri, ma abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione di grande solidarietà». Andrea Chiappori, responsabile della comunità di Sant'Egidio, conferma il miracolo di Ferragosto. Mentre la gran parte dei genovesi si gode la giornata di festa, centinaia di persone stasera si metteranno in fila per la mensa gratuita di Sant'Egidio all'ex Casa della giovane in via delle Fontane.
L'arcivescovo Angelo Bagnasco è stato invitato, ma non si sa se ci sarà: «Ha molti impegni di carattere religioso e comunque l'abbiamo informato in ritardo, speriamo che possa almeno fare un saluto», spiega Chiappori. Per il resto, «siamo felici di poter fare anche a Ferragosto quello che facciamo tutto l'anno. Siamo un'associazione di volontariato: i volontari hanno il diritto di prendersi un giorno di riposo. Ma alla fine abbiamo avuto la risposta positiva delle quaranta persone necessarie, ed è una gioia».
Così anche oggi alle 16 il primo turno di 20 persone si metterà a lavorare per allestire le sale e apparecchiare le tavole; il secondo turno prenderà servizio alle 18, la fine dei pasti (preparati dalla cooperativa Emmaus che lavora al piano inferiore) è sempre alle 20. «In cucina saranno in otto, al lavoro già dalle 13 - spiega Gianandrea Bianchi, responsabile della ristorazione di Emmaus - e pronti a servire i pasti dalle 18. Siamo pronti per circa 450 persone, se saranno di più o di meno sapremo muoverci, non sprechiamo nulla e se c'è bisogno di più pasti siamo pronti a prepararli».
Un servizio prezioso rivolto a tutti, persone per lo più italiane, anche tante famiglie: «mediamente - aggiunge Chiappori - contiamo 25 minorenni a serata con i genitori», segno di un disagio sociale crescente delle classi meno abbienti che sono in difficoltà anche per un pasto. 
Sant'Egidio è nel terzo anno di questa attività: le mense vengono erogate tre volte a settimana, martedì, mercoledì e giovedì. Negli altri giorni, «riusciamo solo a dare due panini a testa, non è la stessa cosa: vorremmo fare di più ma non abbiamo la possibilità economica». In media, sono almeno 1.300 persone a settimana. «Diamo un primo, un secondo con contorno, e frutta o dolce - continua Bianchi - e abbiamo regole particolari; sappiamo che chi viene a queste mense spesso non ha mangiato per tutto il giorno, così abbiamo porzioni che sono mediamente il doppio di quelle di un normale servizio di ristorazione collettiva». Quindi non 70 grammi di pasta a testa ma un etto e mezzo, tanto per dire. Attenzione poi al menu sul fronte culturale: «Evitiamo maiale e i suoi derivati e l'alcol in ogni suo impiego, perché ci sono molti musulmani ai nostri tavoli».......
«Il nostro servizio è integrato con quello di altre realtà che offrono i pasti all'ora di pranzo, noi siamo tra i pochi a lavorare alla sera - conclude Chiappori - vorremmo poter fare di più ma non abbiamo le disponibilità economiche».


[ Alessandro Palmesino ]