Domenica 3 dicembre, a Padova, si è tenuta la marcia "Non c'è futuro senza memoria", in occasione dell'ottantesimo anniversario della deportazione degli ebrei padovani. Questo evento, che ricorda il tragico giorno del 1943 quando 47 persone furono deportate nel campo di concentramento di Vo' Euganeo, ha visto la partecipazione di un variegato gruppo di persone: giovani e anziani, cristiani ed ebrei, europei e nuovi europei, tutti uniti nel ricordo e nell'affermazione che la memoria è fondamentale per il futuro.
Organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla comunità ebraica di Padova, la marcia ha avuto inizio da Palazzo Moroni, procedendo verso il ghetto e ritornando sotto il Municipio. Questo pellegrinaggio silenzioso ha seguito le orme della storia, attraversando luoghi simbolo della sofferenza e della resistenza.
Alessandra Coin di Sant'Egidio, ha sottolineato l'importanza di questa manifestazione, che si svolge dal 2012, come un momento di riflessione e conoscenza. Ha evidenziato la necessità di preservare la memoria per combattere l'odio, l'antisemitismo e il razzismo, promuovendo invece la solidarietà e l'impegno per un mondo più umano.
Il presidente della Comunità ebraica, Gianni Parenzo, ha espresso preoccupazione per i tempi attuali, ricordando gli eventi tragici del passato e sottolineando l'importanza di testimoniare e tramandare la memoria come contributo alla costruzione di una cultura della pace.
L'evento ha visto anche la partecipazione di Etta Andreella, consigliera comunale, e don Enrico Piccolo, a testimoniare l'amicizia tra la comunità ebraica e la Chiesa di Padova. Inoltre, sono pervenuti i saluti del presidente della Regione, Luca Zaia, attraverso una lettera.