MONDO

Formazione professionale per donne e uomini sfollati a causa del terrorismo nel Nord del Mozambico

Un'offerta di lavori di qualità per sottrarre persone ai tentativi di reclutamento dei terroristi

Gli attacchi terroristici nel nord del Mozambico, iniziati nel 2017, non sono una notizia del passato, ma un dramma che prosegue, pur nel silenzio dei media. L'ultimo attentato di cui si è avuto notizia è avvenuto il 15 settembre e ha visto l'uccisione di almeno 11 persone (vd Romasette)

Per questo, dal 2020 il numero di sfollati è in continuo aumento. Ad oggi si calcolano circa 834,000 sfollati interni. Di questi, il 54%, più della metà, sono minori.

La Comunità di Sant'Egidio, che si è mobilitata immediatamente nell'emergenza, ha continuato a sostenere gli sfollati con cibo, materiale igienico e scolastico.
Dialogando con le famiglie sfollate, i leader delle comunità, i capi religiosi e i membri del governo, si è compresa l'esigenza di fornire un sostegno alla formazione professionale, soprattutto per aiutare i giovani a trovare un lavoro e ridurre la possibilità che vengano reclutati dai terroristi.
 
In collaborazione con l'Istituto Statale Mozambicano per la Formazione Professionale (IFPLAC), la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato 4 corsi di formazione professionale di durata trimestrale a cui hanno preso parte 100 tirocinanti - 55 uomini e 45 donne -  una presenza femminile molto alta rispetto alla percentuale di donne inserite in corsi di questo livello in Mozambico. 
 
I partecipanti erano stati selezionati tra gli sfollati interni provenienti dai distretti più colpiti dagli attacchi terroristici degli ultimi anni: Mocimboa da Praia, Palma, Macomia e Muidumbe.

Sono stati formati in aree professionali che facilitano l'inserimento lavorativo o l'avvio di un'attività di gruppo: 40 elettricisti, 20 cuochi, 20 fabbri, 20 idraulici.

I corsi si sono conclusi da poche settimane, ma già una percentuale interessante dei corsisti ha cominciato a svolgere l'attività lavorativa per cui era stato formato.