A Douala, la capitale economica del Camerun, sono tanti i bambini e i giovani che vivono per strada. Ad Akwa, cuore storico della città, alcuni di loro, non sapendo dove ripararsi per la notte, scelgono di dormire fra le tombe, nel piccolo cimitero del quartiere. Una condizione molto dura, soprattutto durante la stagione delle piogge, che è in corso.
Chrispo, chiamato da tutti Bamenda (come il nome di una città anglofona del paese), non ce l’ha fatta ed è stato ritrovato, la mattina di pochi giorni fa, senza vita. La Comunità di Sant’Egidio, che da poche settimane ha cominciato ad essere vicina a questi giovani, l’ha voluto ricordare con una liturgia nella vicina cappella universitaria: “Non si può vivere e morire in questo modo nel cuore della città. Occorre aprire gli occhi e il cuore e avere compassione”. Alla fine sono stati distribuiti anche alcuni regali ad ai giovani di strada, amici di Chrispo, che avevano partecipato alla liturgia: maglioni per proteggersi dall’umidità di questi giorni che, insieme all’amicizia iniziata, sono anche la speranza di un futuro diverso.