Un protocollo per rafforzare il supporto alle fasce più deboli della popolazione, a partire
dall'assistenza sanitaria, vaccinazione anti-Covid, prevenzione e screening per fragili, anziani, migranti e senza fissa dimora.
Con questo obiettivo firmato questa mattina il protocollo d'intesa tra la ASL Roma 1 e la Comunità di Sant'Egidio, nato sulla scorta delle esperienze messe in campo prima della pandemia e nel corso della stessa a beneficio delle persone più fragili. Il documento è stato siglato dal Direttore generale dell'azienda sanitaria, Angelo Tanese, e dalla rappresentante della Comunità, Daniela Pompei, responsabile della Comunità per i servizi agli immigrati, rifugiati e nomadi,
alla presenza dell'Assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato e del presidente della Pontificia accademia per la vita, Monsignor Vincenzo Paglia, nella splendida cornice del Salone del Commendatore del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia. Il Protocollo "comporterà un aumento di assistenza verso le categorie più fragili. Noi abbiamo preso atto del lavoro fatto durante il Covid e con Monsignor Paglia abbiamo deciso di proseguire questo lavoro e ampliare la fascia delle vaccinazioni ma anche degli screening per le categorie più fragili", ha spiegato l'assessore D'Amato.
"L'obiettivo è quello di creare una maggiore sinergia soprattutto per quelle azioni di sanità pubblica che riguardano le fasce più fragili gli anziani soli, persone senza fissa dimora e quindi fare in modo che tutta questa attività che Sant'Egidio mette in piedi, possa essere integrata meglio anche dentro una rete di servizi dell'agenda sanitaria", ha detto Tanese. In particolare, le parti si impegnano a sperimentare progetti e modalità innovative di
intervento verso le fasce di popolazione più fragili come anziani, senza dimora, persone con disabilità mentale e disagio psichico, famiglie migranti, rifugiati e richiedenti asilo.
"Abbiamo preso atto del lavoro fatto e abbiamo deciso di proseguire e ampliare la fascia delle
vaccinazioni e delle prevenzioni, Abbiamo fatto decine di migliaia di vaccinazione anti-Covid nei siti e con i campi mobili, è così anche tanta attività di screening per migliora di
senza fissa dimora". Un lavoro di inclusione e assistenza che Sant'Egidio assieme alla Asl di
Roma, già sta portando avanti da tempo: All'interno dell'ex Ospedale San Gallicano, "dal 6 luglio del 2021 al 6 luglio 2022. Un totale di 25 mila vaccini. In termini di tessere emesse con la ASL, siamo sui 10 mila tesserati: vuol dire che abbiamo raggiunto gli 'invisibili'.
"Una collaborazione puntuale e precisa tra la comunità civile e le istituzioni", ha ricordato Daniela Pompei "Senza fissa dimora, nomadi, stranieri senza documenti, molte badanti. Era fondamentale il tema delle vaccinazioni" per coloro per i quali "non erano regolamentate all'interno del sistema sanitario nazionale. Anche studenti universitari di altri paesi".
"Il diritto alla salute e un diritto umano primordiale. La cura per tutti salva tutti. La società civile deve accordarsi per far sì che nessuno sia più solo e abbandonato. È una nuova
visione di un mondo legato in una maniera ineliminabile", ha concluso Monsignor Paglia. Tutti i servizi sono offerti a titolo gratuito e la Comunità di Sant’Egidio si impegna a fornire personale volontario per lo svolgimento delle attività. (fonte ANSA).
APPROFONDIMENTI: Corriere della Sera