Mozambico: grave carenza alimentare nelle zone colpite dal Ciclone Idai. Distribuzioni di cibo a Beira e nei villaggi

L'emergenza alimentare è una delle drammatiche conseguenze del Ciclone Idai: l’approvvigionamento alimentare è difficile, sia a Beira che, ancora di più, nelle zone rurali, molte delle quali ancora non sono state raggiunte dai soccorsi.

Proseguono quindi, senza sosta, le distribuzioni di generi alimentari, ma anche di pasti cucinati (il carbone costa ed è difficilmente reperibile per chi è rimasto senza un tetto) a migliaia di persone. Scrive un volontario: "Ho visto mille e più bambini accalcarsi per mangiare, ho visto occhioni grandi e immensi illuminarsi davanti ad un piatto di riso e carne, mani tese dei mendicanti ciechi che volevano toccarmi il viso e abbracciarmi." Le immagini che ci arrivano ci mostrano queste lunghe file di bambini, struggenti nella loro compostezza, oppure la gioia delle donne (guarda il video nella pagina), che improvvisano una danza nel ricevere il pacco di viveri per la famiglia e le "capulane", il grande telo colorato multiuso che fa da abito, e quando serve, anche da coperta.  

"Quando arriviamo – scrivono i volontari, molti dei quali hanno preso le ferie dal lavoro per andare ad aiutare le vittime del ciclone -  ci riconoscono subito dalla maglietta con la colomba di pace e l’arcobaleno ponte per tutti. Sentiamo gridare: Sant’Egidio! Sant’Egidio! Si aprono i sorrisi, abbracci, bambini che ti salgono al collo e ogni volta, nonostante lo scenario devastato, inizia una vera e propria festa”.

Ieri una “missione esplorativa” di Sant'Egidio si è recata a Buzi  (il distretto completamente inondato dall’acqua e rimasto a lungo isolato) per fare un censimento delle persone colpite dal ciclone e nel frattempo distribuire kit di prima necessità.

Drammatici i loro racconti: durante la prima settimana dell'alluvione, molti si sono rifugiati sugli alberi e sui tetti delle case (di fango e paglia) per salvarsi. Come Marcelo, un ragazzo di 16 anni,  salvato da un elicottero mentre aveva trovato rifugio su un albergo di mango, che però non riesce ad avere notizia dei suoi genitori. Purtroppo ci sono notizie anche di persone che, dopo giorni sui rami, sono caduti addormentati in acqua ed hanno così perso la vita.

Continuiamo a stare accanto a questo popolo martoriato da una così grande catastrofe. Speriamo nei prossimi giorni di poter avviare la fase della ricostruzione.

Grazie a tutti quelli che, con la loro generosità, rendono possibile questi aiuti.

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