Nella giornata mondiale del volontariato, è stato presentato, a Sant’Egidio, il francobollo ideato per il suo cinquantesimo anniversario. Intervenendo alla cerimonia, alla presenza di alcune delegazioni della Comunità e rappresentanze diplomatiche, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha ringraziato Sant’Egidio per l’impegno portato avanti in tutti questi anni: “Rappresentate qualcosa di unico e di grande valore. Si tratta di un giusto riconoscimento per il senso civico che esprimete insieme ai valori di solidarietà e di amore per il prossimo che sono fondamentali in un mondo dove gli uomini sono tutti iper-connessi ma al tempo stesso, in modo paradossale, tutti più soli e isolati, arrabbiati e disillusi”. E dopo aver descritto il ruolo strategico che deve svolgere la scuola per “ridare speranza” ai giovani, ha insistito sull’importanza, per la società, di “fare rete” perché “nessuno è autosufficiente” e perché “aiutare gli altri fa bene anche a chi aiuta”.
Il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha ringraziato per il riconoscimento accordato alla Comunità: “Avere 50 anni per noi non è celebrare il passato, ma una prospettiva per guardare al futuro”. Ha poi osservato come l’immagine del francobollo rappresenti la complementarietà espressa dalla Comunità: “Un valore che emerge dall’essere insieme e dalle imperfezioni. Perché è proprio avere scelto sin dall’inizio di stare con persone che vengono considerate imperfette, come tanti poveri, c’è la bellezza di una storia”.
Prima di procedere insieme all’”annullo” del francobollo, monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha ricordato come Sant’Egidio, cominciando dai giovani delle periferie, abbia aiutato “tanti, diversi fra loro, a vivere nella pace”. Un lavoro “gratuito” che si esprime bene nel logo della Comunità composto da tutti i colori dell’arcobaleno che disegnano un ponte, “necessario da costruire anche tra le generazioni”
Appartenente alla serie “Il senso civico”, il francobollo, emesso dal ministero dello Sviluppo economico il 1 settembre scorso – e “annullato” durante la cerimonia di questa sera - contiene un’immagine composta da silhouettes di uomini e donne che si tengono per mano in segno di solidarietà. Al centro, in alto, è riprodotto il logo di Sant’Egidio che si staglia sullo sfondo di un puzzle. Erano presenti alla cerimonia anche alcuni giovani della Comunità insieme a rifugiati giunti con i corridoi umanitari, immigrati che frequentano le scuole di Lingua e Cultura italiana insieme a persone con disabilità dei Laboratori d’Arte che Sant’Egidio ha creato nelle periferie.
Nata a Roma nel 1968, la Comunità di Sant'Egidio è conosciuta per il suo impegno religioso e sociale, il lavoro per la pace e il dialogo, le campagne per i diritti, come quella per l'abolizione della pena di morte nel mondo. Radicata in circa 100 città italiane, è presente in oltre 70 Paesi con più di 60 mila aderenti e una vasta cerchia di simpatizzanti che collaborano in diverse iniziative come il sostegno agli anziani e ai minori in difficoltà, l'accoglienza e l'integrazione per rifugiati ed immigrati, la distribuzione di cibo e vestiario a senzatetto e poveri, i «corridoi umanitari», l'impegno in Africa per il diritto alla salute (con il programma DREAM per i malati di Aids) e all’iscrizione anagrafica (con il programma BRAVO!).