Proprio quando la stagione dei monsoni rende ancora più drammatica la situazione, continuano gli arrivi di rifugiati in Bangladesh, quasi 100 al giorno – quasi tutti via mare data l’impraticabilità delle montagne. Ad oggi si contano circa 1.000.000 i rifugiati Rohingya, sparsi in 15 campi, di cui 520.000 bambini a cui manca tutto.
Sant’Egidio ha avviato la costruzione della prima ed unica scuola per rifugiati nel campo di Jamtholi, al sud di Cox’s Bazar. Una struttura stabile (fatta fino all'altezza di 1 metro con mattoni) che offrirà educazione scolastica, sanitaria ed affettiva a più di 300 bambini, sia profughi Rohingya sia "nativi" bambini del Bangladesh. Perchè il futuro è anche l'integrazione.
La scuola, i cui lavori saranno completati per la fine del mese di maggio, è frutto di una collaborazione con le associazioni musulmane Muhammadiyah (Indonesia) e We The Dreamers (Bangladesh). Darà lavoro e salario a 4 insegnanti Rohingya presenti nel campo. Tra le varie materie i bambini impareranno a leggere e scrivere la loro lingua nativa e il birmano. Un vero e proprio approdo per tutti quei bambini che hanno perso tutto. E’ proprio per questo motivo che la scuola sarà intitolata “School of Hope and Peace”: la speranza che hanno perso e la pace che molti di loro non hanno mai conosciuto.
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