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"Davanti a situazioni difficili e povere, a guerre e a crisi che rischiano di degenerare in conflitti - ha affermato il fondatore di Sant'Egidio - ci si rassegna e si accetta l'indifferenza". Ecco perché è così importante che i rappresentanti delle grandi religioni mondiali si siano dati appuntamento nel cuore dell'Europa, per compiere un altro passo nel cammino di dialogo e amicizia, avviato da Giovanni Paolo II con la storica preghiera per la pace di Assisi del 1986, riproposta ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio.
"La preghiera forza il limite dell'impossibile - ha sottolineato Riccardi - e accende alla speranza di pace", spingendo gli uomini "a liberarsi dall'indifferenza e ad essere artigiani di pace". "L'amicizia tra le religioni non è la retorica di un giorno l'anno", ha concluso Riccardi, invitando i rappresentanti a non accettare "che città e popoli siano preda della guerra e della violenza" e ad aprire "nuove strade di pace".
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