"Nessuno deve più soffrire a causa della guerra!" È questo il messaggio espresso a gran voce dai bambini e dai ragazzi che hanno partecipato alla Giornata cittadina per la pace, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio di Livorno, in collaborazione con la Diocesi, il Comune e l'Istituto storico per l'età contemporanea, nel giorno dell'anniversario dei bombardamenti che distrussero la città durante il secondo conflitto mondiale. La manifestazione, che si svolge ogni anno, ricorda le vittime di tutte le guerre, sostiene l'attenzione e la sensibilità davanti ai conflitti odierni, raccoglie l'ampio programma di iniziative di educazione alla pace che la Comunità svolge nelle scuole cittadine durante l'anno per diffondere e rafforzare la cultura della pace.
In apertura i saluti istituzionali e gli interventi degli anziani, testimoni da bambini dei bombardamenti del '43. Un lungo corteo ha sfilato per le vie del centro, suscitando al passaggio commozione e incoraggiamento, ed è terminato presso le cantine degli scali d'Azeglio, sul mare, dove oltre duecento persone si erano rifugiate il 28 maggio del 1943, ma che invece trovarono la morte a causa di una bomba caduta sulla strada sovrastante.
Oggi il luogo, riscoperto e portato alla luce dalla Comunità grazie al racconto commosso degli anziani della periferia, è memoriale della guerra a Livorno e di tutte le guerre. Ogni ragazzo - più di seicento gli intervenuti - ha poi lasciato un fiore davanti alla targa che ricorda le vittime di tutte le guerre, come simbolo della vita che può rinascere tra le rovine odierne, lavorando per la pace. Mentre, nel silenzio più assoluto, si faceva memoria di quanti perdono la vita per i conflitti, tanti fiori sono stati sollevati verso il cielo, quasi una preghiera per un futuro di pace.