Profughi: i corridoi umanitari sbarcano all'ONU e si propongono come modello replicabile

Una delegazione del Ministero degli Esteri italiano e della Comunità di Sant'Egidio a New York illustra i risultati e le prospettive di un progetto alternativo ai "viaggi della morte"

 

 

Si è parlato dei corridoi umanitari il 22 giugno nella sede della missione permanente dell'Italia alle Nazioni Unite, a New York.

Una delegazione del governo italiano, rappresentato dal viceministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Mario Giro, e della Comunità di Sant'Egidio con Cesare Zucconi hanno illustrato l'iniziativa dei corridoi umanitari.

Alla presenza di un gruppo di ambasciatori accreditati presso l'ONU e di rappresentanti delle organizzazioni internazionali è stato fatto un primo bilancio dell'iniziativa, frutto di un accordo tra Farnesina, Viminale, Comunità di Sant'Egidio, FCEI e Tavola Valdese, che ha permesso fino ad oggi a quasi 300 siriani ed iracheni di raggiungere in modo sicuro l'Italia.

Nel corso dell'incontro si è sottolineata in modo particolare la replicabilità del progetto, incoraggiando altri Paesi a prendere l'iniziativa volta a salvare vite, a combattere il traffico di esseri umani aprendo vie legali e sicure di accesso in Europa, a cominciare dalle persone più vulnerabili.