Memoria di sant'Ignazio (+107), vescovo di Antiochia. Condannato alla pena capitale, fu condotto a Roma dove morì martire. Leggi di più
Memoria di sant'Ignazio (+107), vescovo di Antiochia. Condannato alla pena capitale, fu condotto a Roma dove morì martire.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dalla lettera di Paolo ai Romani 4,1-8
Che diremo dunque di Abramo, nostro progenitore secondo la carne? Che cosa ha ottenuto? Se infatti Abramo è stato giustificato per le opere, ha di che gloriarsi, ma non davanti a Dio. Ora, che cosa dice la Scrittura? Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. A chi lavora, il salario non viene calcolato come dono, ma come debito; a chi invece non lavora, ma crede in Colui che giustifica l'empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. Così anche Davide proclama beato l'uomo a cui Dio accredita la giustizia indipendentemente dalle opere:
Beati quelli le cui iniquità sono state perdonate
e i peccati sono stati ricoperti;
beato l'uomo al quale il Signore non mette in conto il peccato!
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Nel capitolo 4 della Lettera ai Romani Paolo sviluppa un'argomentazione biblica tutta incentrata sulla figura di Abramo. L'intento dell'apostolo è teso a dimostrare che il "Vangelo della giustificazione" non è uno stravolgimento della Scrittura, al contrario, ne è una conferma. Abramo è per eccellenza il modello del credente che, aprendosi alla fede, ha ricevuto il dono della giustizia. Già nel libro della Genesi si legge: "Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia" (Gen 15,6). La vita di Abramo è la testimonianza della forza che scaturisce dalla fede. Per questa fede anche il peccato può essere cancellato. Così anche il perdono, la "giustificazione" di cui parla Paolo, è unicamente il frutto della misericordia e dell'amore di Dio che continua a chiamare gli uomini a seguirlo. Affidandosi totalmente a colui che lo aveva chiamato, il santo patriarca fu liberato dalla schiavitù di sé stesso, delle sue opere e delle sue tradizioni. Per la fede, non certo per la chiarezza della visione o per la certezza delle proprie convinzioni, Abramo lasciò la sua terra e si incamminò verso un destino nuovo. Per la fede assoluta e totale in Dio portò sino sul monte il figlio, l'unico figlio, Isacco, per immolarlo, ma Dio glielo riconsegnò. Sulla strada aperta da Abramo, nostro padre nella fede, Paolo delinea il cammino anche per coloro che accolgono Gesù come Signore della loro vita.