Memoria della deportazione degli ebrei di Roma durante la seconda guerra mondiale. Leggi di più
Memoria della deportazione degli ebrei di Roma durante la seconda guerra mondiale.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dalla lettera di Paolo ai Romani 3,21-30
Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c'è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.
Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge. Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche delle genti? Certo, anche delle genti! Poiché unico è il Dio che giustificherà i circoncisi in virtù della fede e gli incirconcisi per mezzo della fede.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Paolo sino a ora ha affermato che Dio ha rivelato la sua giustizia, ma gli uomini non l'hanno accolta. I pagani non l'hanno riconosciuta né nei segni del creato né nella loro coscienza. Israele, che pure ha ricevuto la Legge, ha fatto di questa non un modo per aderire a Dio con tutto il cuore, ma uno strumento di autogiustificazione. Paolo afferma che Israele non è un'eccezione tra i popoli: tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio. L'elezione, pertanto, non è un privilegio di cui gloriarsi. È piuttosto una scelta che chiede una risposta d'amore. Se Israele non risponde, tradisce l'alleanza. Dio, però, nonostante il tradimento, non scioglie la sua alleanza con Israele. L'elezione resta salda; certo, non per la fedeltà del popolo, ma per quella di Dio. L'amore indefettibile di Dio è uno dei cardini che percorre l'intera vicenda di Israele sino ad arrivare al suo culmine con Gesù che, per amore, dona tutta la sua vita. Paolo esorta i cristiani di Roma a non disprezzare la Legge, ma soprattutto chiede che amino con tutto il cuore la nuova alleanza stabilita da Dio con tutti gli uomini attraverso la fede in Cristo. Questa alleanza è nuova perché basata non sulla Legge ma sulla fede: "Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo". La Legge, afferma Paolo, non viene distrutta. Ma con Cristo è iniziata una nuova epoca nella quale Dio invita tutti, senza alcuna discriminazione, ad accettare la sua grazia e a diventare partecipi del suo popolo. È "la buona novella" di cui Paolo è divenuto testimone.