Lo Yemen è un paese composto da diverse realtà tribali, riunite nel corso del Novecento in due stati differenti dal punto di vista politico e religioso, ma simili culturalmente: nel Nord più fertile e popoloso prevale la setta zaidita dello sciismo, che aveva storicamente governato l’area; mentre il meridione è da sempre a prevalenza sunnita. Le diverse denominazioni convivevano senza distinzioni.

L'unità del paese risale al 1990, seguita nel 1994 da un breve conflitto tra i sostenitori dei due ex-governi.
Il presidente Ali Abdallah Saleh, già presidente del maggioritario Nord, sceglie di governare appoggiandosi al nuovo partito al-Islah [la Riforma], vicino ideologicamente ai Fratelli musulmani. Costoro si fanno promotori di una visione rigida e divisiva dell’Islam che provoca un risveglio religioso, politico e infine militare delle tribù del Nord, prevalentemente zaidite.

Dal 2011, deposto il presidente, le diverse realtà politiche del paese si scontrano per il potere, in una realtà molto frammentata, spesso fatta di alleanze tribali molto fluide, e influenzata dalla politica regionale e dalla presenza di gruppi terroristici: il movimento Ansar Allah, fondato e guidato dalla famiglia zaidita Huthi sembra all’inizio prevalere, occupando quasi tutto il Nord con la capitale Sana’a, e arrivando fino al porto meridionale di Aden (ex capitale dello Yemen del Sud e nuova capitale provvisoria).

Questo porta ad una reazione militare dell'Arabia Saudita timorosa di uno Stato a guida sciita ai propri confini, in sostegno del governo yemenita legittimo guidato dal presidente Abd Rabbo; le tribù del Sud invece hanno l'appoggio degli Emirati Arabi Uniti e oscillano tra richieste di autonomia o di piena indipendenza, combattendo spesso con la coalizione internazionale ma anche episodicamente contro il governo (ad es. per il controllo di Aden).

La coalizione a guida saudita vede il sostegno logistico militare di molti paesi, anche occidentali (tra cui gli USA); nonostante il massiccio investimento economico, non ha ancora ottenuto alcun successo decisivo, e la parte più significativa del paese è tuttora controllata dal governo sostenuto da Ansar Allah, appoggiato internazionalmente dall’Iran; i molti accordi tra le tre fazioni in conflitto (Ansar Allah, lealisti e separatisti del Sud) non hanno mai prodotto effetti durevoli, mentre la situazione umanitaria è da tempo al collasso.