Gli studenti "Insieme per la pace"

Gli studenti "Insieme per la pace"

FLASH MOB Cinquecento ragazzi accanto all'Ucraina nell'anniversario dell'invasione
«Abbiamo bisogno di crescere con esempi positivi di solidarietà e accoglienza»
Nel terzo anniversario dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo quasi cinquecento studenti del liceo scientifico "Galileo Galilei", dell'Iti "Leonardo da Vinci", del "Don Bosco" e della scuola media "Gobetti" sono scesi in piazza lunedì mattina per dire basta a tutte le guerre che stanno mietendo morti e distruzioni in oltre cinquanta Paesi al mondo. Il flash mob "Insieme per la pace" è stato promosso dalla Comunità di Sant'Egidio presieduta da Patrizia Ferro con il contributo di Lara Dal Dosso.
A portare i saluti dell'amministrazione comunale l'Assessore alla Cultura Francesco Valsesia e l'Assessore alle pari opportunità Loredana Abbate. Presentato da Alessandro Callaci l'evento si è aperto sulle note di "We pray" del gruppo britannico Coldplay ed è proseguito con "Imagine" di John Lennon proposti dal gruppo musicale del "Don Bosco". Si sono poi esibiti il Gruppo teatrale del liceo "Galilei" coordinato dalla professoressa Patrizia Valloggia e i ragazzi e le ragazze della classe IV A dello stesso istituto che con il contributo della professoressa Lorena Baron hanno elaborato il "Progetto Shoah". Poi ancora musica e balli sulle note di "Think" la celebre canzone portata al successo nel 1968 da Aretha Franklin.
A nome del Consiglio comunale dei ragazzi è intervenuta il Sindaco Junior Lucia Cerutti. «Noi ragazzi - ha detto - abbiamo bisogno di crescere con esempi positivi di solidarietà e accoglienza per poter vivere in un ambiente rispettoso delle diversità. Spesso però ci troviamo di fronte a persone adulte incapaci di gestire conflitti e anziché cercare la via della mediazione fomentano l'odio e l'intolleranza».
Ha portato la sua testimonianza di profugo Hassan Baghlani, 35 anni di origine iraniana arrivato in Italia due anni fa dopo un viaggio avventuroso attraverso la Turchia e la Grecia iniziato nel 2018. «Grazie alla Comunità di Sant'Egidio - ha detto - ho trovato lavoro in una Cooperativa che si occupa di pulizie all'interno dell'Asll NO». Delle brutture della guerra ha parlato Giuliano Sappa, 87 anni di Armeno. «Di anni ne avevo sei - ha ricordato - quando per rappresaglia contro l'arresto di un loro commilitone da parte dei partigiani i tedeschi avevano minacciato di fucilare alcuni italiani: tra loro c'era mia mamma Fanny Cavestri e mia zia Letizia. Si salvarono grazie alla mediazione di un sacerdote, don Piero Magnone»