Tre milioni di italiani in povertà alimentare. La rete di protezione

La crescita della quota di popolazione in condizione di insicurezza mette a rischio il benessere dell'intero Paese. Aumentano però anche i sostegni del gruppo McDonald's, che ha stretto una collaborazione con diversi enti
IL RAPPORTO
L'insicurezza alimentare è un fenomeno in crescita in tutto il mondo e che in Italia coinvolge circa 3,4 milioni di persone, causando forme di fame e malnutrizione e un aumento della richiesta di aiuti alimentari da parte della popolazione più vulnerabile. Questi i dati dell'Osservatorio Insicurezza e Povertà Alimentare aggiornati al 2022.
L'insicurezza alimentare e la malnutrizione rappresentano quindi dei problemi reali che mettono a rischio sviluppo e benessere nel Paese. La prevalenza di popolazione in condizione di insicurezza alimentare severa, ha fatto notare inoltre l'Osservatorio, è aumentata dal 2019 al 2021 a ritmi sostenuti. Nel 2021 il numero di persone che hanno ricevuto aiuti alimentari in Italia ha sfiorato quota 3 milioni. Significa che il 5% della popolazione è a rischio. Dopo un trend di miglioramento andato avanti fino al 2019, la pandemia ha determinato, complici i lockdown e i fermi produttivi, un brusco aumento degli aiuti a partire dal 2020.
Nella sola città di Roma, infine, l'insicurezza alimentare moderata o grave negli anni 2021-2022 si è attestata al 7%, indica l'Osservatorio Insicurezza e Povertà Alimentare. In questo contesto McDonald, insieme alla Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald, al Banco Alimentare e alla Comunità di Sant'Egidio, porta avanti da ormai quattro anni l'iniziativa "Sempre Aperti a Donare", iniziativa che nel 2024 ha visto collaborare 313 ristoranti McDonald's e oltre 340 associazioni caritative. Quest'anno grazie a "Sempre Aperti a Donare" sono stati donati 223 mila pasti in 244 Comuni dello Stivale. Nell'arco delle quattro edizioni i pasti caldi donati ai cittadini vulnerabili sono stati invece 750 mila.
LE INIZIATIVE
Così il presidente di Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald, Nicola Antonacci: «Insieme a McDonald's, nostro fondatore, desideriamo essere parte attiva delle comunità in cui operiamo, con una particolare attenzione nel dare supporto a chi si trova in difficoltà. Come Fondazione, infatti, da 25 anni offriamo accoglienza e sostegno attraverso le nostre strutture alle famiglie con bambini in cura lontano da casa. Si tratta di un aiuto concreto, proprio come le donazioni di "Sempre aperti a donare", gesti semplici volti a dare conforto a chi ha più bisogno».
Anche per Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare, il progetto è un successo. «Siamo grati di questa opportunità di offrire alle strutture caritative convenzionate con noi un momento gustoso e di convivialità per le persone e famiglie in difficoltà - ha sottolineato Bruno - donare un pasto caldo è un segno di vicinanza molto atteso e apprezzato da tutti, che apre la strada anche a nuove possibilità di amicizia per chi convive sullo stesso territorio.
Infine Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant'Egidio, ha voluto ricordare che «in questo tempo segnato da guerre e da una povertà crescente che colpisce sempre più persone in situazioni molto diverse, da Nord a Sud, questa iniziativa di solidarietà costituisce un aiuto prezioso per chi è più in difficoltà».
La Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald è un'organizzazione non profit, nata nel 1974 negli Stati Uniti e nel 1999 in Italia.
NEGLI OSPEDALI
La Fondazione Ronald si propone di costruire, acquistare o gestire Case Ronald ubicate nelle adiacenze di strutture ospedaliere e Ronald McDonald Family Room, situate direttamente all'interno dei reparti pediatrici, per offrire ospitalità e assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie durante il periodo di cura o terapia ospedaliera. Attraverso i suoi programmi la Fondazione non solo consente l'accesso a cure d'eccellenza, ma supporta le famiglie e permette loro di essere attivamente coinvolte nella cura dei propri figli. Oggi in Italia si contano cinque Case Ronald, di cui due a Roma, una a Bologna, all'interno dell`Ospedale S. Orsola, una a Brescia e una a Firenze, cui si aggiungono una Family Room all'interno dell`ospedale Niguarda di Milano.