Al sicuro nel porto di Trapani centocinque migranti

Appello della Comunità di Sant'Egidio per l'accoglienza di quanti fuggono dalla Libia

Si è concluso nel porto di Trapani, poco dopo le nove del mattino, il drammatico salvataggio di 105 migranti, soccorsi giorni fa da una ong nel Mediterraneo centrale ma rifiutati da Malta e lasciati a lungo in un limbo.
L'Italia, ieri sera, a poche ore dal chiarissimo appello del Papa sulle disumane condizioni inflitte ai migranti del Mediterraneo, ha dato luce verde ad un attracco a Trapani. La Acta Mari, imbarcazione dell'ong spagnola Salvamento Marítimo Humanitario (SMH), ha raggiunto il porto alle prime luci del giorno con il suo carico di migranti naufraghi, tra i quali diversi bambini.
Ma per l'Acta Mari che arriva finalmente in un porto sicuro, c'è ancora la Geo Barents, nave di Medici senza frontiere, che attende l'apertura di un corridoio in mare per portare a destinazione sicura i 376 naufraghi soccorsi in imminente pericolo di vita (le condizioni meteo si stanno facendo proibitive, Msf riferisce di più interventi di soccorso con onde alte tre metri e venti di 25 nodi). È giunta anche notizia di un altro bimbo morto a seguito del tentativo di raggiungere, con la sua famiglia, le Canarie.
È in questo drammatico scenario che la Comunità di Sant'Egidio è intervenuta mettendo in campo la disponibilità «ad accogliere i migranti, eventualmente evacuati dalla Libia, in Italia, in Francia ed in Belgio». Sant'Egidio con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas, supporta già un progetto operativo di corridoi umanitari, completamente autofinanziato, il cui scopo è anche evitare le tragedie dei barconi. La disponibilità ora offerta all'accoglienza «dei migranti bloccati, di fatto, nei campi di detenzione in Libia» fa dunque riferimento ad un meccanismo operativo: già migliaia di profughi sono stati accolti in strutture protette delle associazioni che si sono unite nell'opera di apertura dei corridoi umanitari. «Chiediamo - sì legge ancora nella nota divulgata dalla Comunità - di accelerare i processi di evacuazione da quei campi e, più in generale, di favorire, come ha invocato anche il Papa, percorsi regolari di migrazione come lo sono da anni i corridoi umanitari. Francesco chiede giustamente - prosegue la nota - di essere "responsabili". L'Europa lo sia dimostrando di essere all'altezza della situazione e mantenendo la promessa di cercare "soluzioni comuni", invece di invocare nuovi muri».
Era da poco in porto l'Acta Mari che già le agenzie riportavano altre notizie sull'emergenza umanitaria in corso. La Guardia costiera, allentata dalla rete Alarm Phone che rilancia le richieste di soccorso in mare, ha messo in salvo 68 migranti che rischiavano il naufragio a sud di Lampedusa. Anche in questo caso sono moltissimi i bambini, non si sa ancora quanti: ma le proporzioni saranno probabilmente quelle abituali: sui 376 migranti della Geo Barents, ad esempio, almeno 6o naufraghi hanno meno di 15 anni, il doppio sono minorenni. Le segnalazioni di Alarm Phone, domenica, erano state due. Al momento solo un'imbarcazione è stata rintracciata. Si cerca traccia della seconda e dei suoi naufraghi.