MIGRANTI

Pregare per chi non ce l’ha fatta: a Borgo Mezzanone, in Puglia, dove tanti migranti lavorano come braccianti, Sant’Egidio ha fatto memoria delle vittime dei viaggi della speranza e della durezza del lavoro nei campi

 

La Comunità di Sant’Egidio, insieme alle Arcidiocesi di Foggia-Bovino e di Manfredonia–Vieste–San Giovanni Rotondo e alle Caritas delle diocesi di Capitanata, ha organizzato per il secondo anno la veglia di preghiera «Morire di Speranza», venerdì 10 ottobre a Borgo Mezzanone, in memoria dei migranti morti nei viaggi verso l'Europa.

Si è fatto memoria anche dei braccianti morti di stenti o a causa dello sfruttamento e delle difficili condizioni di lavoro. Dall'inizio dell'anno, sono già 184 le vittime di incidenti o malori avvenuti durante il lavoro in ambito agricolo.

Oltre alle autorità, hanno partecipato alla celebrazione molti cittadini della zona e numerosi rifugiati che vivono in condizioni precarie nel "ghetto" di Borgo Mezzanone, a causa della mancanza di servizi essenziali e di alloggi dignitosi.

L'agglomerato di case precarie e baracche sorge su una vecchia pista ormai in disuso dell’aeroporto militare utilizzato dagli americani durante la Seconda guerra mondiale e accoglie attualmente circa 3.000 persone, provenienti per lo più dall’Africa subsahariana.

Durante la celebrazione si è pregato anche per il Medio Oriente e per il raggiungimento di una pace stabile, dopo la firma dell’accordo tra Israele e Gaza.