Una delegazione delle Comunità di Sant'Egidio di Roma, Genova e Pavia ha trascorso i primi giorni del 2025 (all’inizio del Giubileo “Pellegrini di speranza”) con le persone ricoverate nell’ospedale psichiatrico Sadik Dinçi di Elbasan: più di 300 malati legati alla Comunità da un’amicizia lunga 25 anni.
«Qui c’è solo solitudine e tristezza - ha detto uno di loro - noi restiamo seduti aspettando che si apra la porta per la vostra visita». Tutti i reparti sono stati raggiunti con musica, cibo buono e un regalo. Una sessantina di malati si è raccolta in preghiera nel cortile dell’ospedale, il giorno dell’Epifania. Dopo, sono potuti uscire per un pranzo della festa in una bella sala in città: un pranzo che profuma di libertà.
Alle feste di Elbasan, quest’anno si è aggiunto l’incontro con i detenuti dell’istituto di esecuzione delle sentenze penali (IEVP) del distretto di Lezhë, che dal novembre 2021 accoglie solo malati psichiatrici autori di reati: le condizioni degli oltre 400 uomini sono molto precarie. A renderne difficile la vita non sono solo lo stato di reclusione, la povertà e l’isolamento: molti, pur senza una sentenza pendente e essendo riabilitati, rimangono nell’Istituto perchè non hanno prospettive di vita una volta liberati.
Grazie a un progetto di cooperazione sui "Diritti Umani e salute mentale in carcere" la Comunità ha avviato da un anno una serie di interventi che riguardano la formazione del personale (guardie carcerarie e operatori socio-sanitari), le attività nel carcere e l’avvio di percorsi di reinserimento nel contesto sociale di malati che hanno concluso la pena, ma che restano reclusi perché privi del supporto familiare o di risorse e luoghi di accoglienza.
Nel periodo delle feste, è stato possibile accedere nel carcere e riunire parte dei detenuti negli spazi esterni con canti e balli italiani e albanesi. ma anche per chi non aveva il permesso di uscire, si è potuto passare in tutte le celle, con una breve visita e un dolce in regalo.