PREGHIERE

Preghiera ecumenica a Budapest per i martiri del nostro tempo

 

 

Il 12 novembre, nella Chiesa Universitaria di Budapest, si è svolta una preghiera ecumenica in memoria dei martiri del nostro tempo, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e presieduta da Gábor Mohos, vescovo ausiliare di Esztergom-Budapest. Alla celebrazione hanno partecipato rappresentanti di diverse confessioni cristiane: il gesuita Szabolcs Sajgó SJ, il pastore riformato László Gonda, il pastore battista József Fórizs e il sacerdote ortodosso ucraino Dmitro Sziderenko.

Accompagnata da canti ispirati alla tradizione ortodossa, dall’accensione delle candele e dalla lettura dei nomi dei martiri, la celebrazione ha offerto un momento di profonda riflessione e solidarietà. Si è pregato per i cristiani cattolici, ortodossi e protestanti che hanno sacrificato la loro vita per il Vangelo, rafforzando nei presenti il desiderio di condividere la loro fede incrollabile e di testimoniare compassione verso le popolazioni che soffrono.
 
Nell’omelia, il vescovo Mohos ha sottolineato che la parola “martire” significa “testimone”: è colui che ha incontrato Cristo, che trasforma la vita di chi gli apre il cuore. Ai suoi seguaci, Gesù chiede non solo una parte di sé, ma la donazione completa del cuore e della vita. Ha poi ricordato come, agli occhi del mondo, i martiri sembrino sconfitti, ma la loro morte diventi una fonte di fede per molti. Citando San Giovanni Paolo II, ha ribadito che fede e morale sono inseparabili: la fede autentica trasforma la vita e rende i cristiani sale della terra e luce del mondo.
 
Durante la celebrazione sono stati ricordatianche  i nomi di coloro che, negli ultimi anni, hanno dato la vita per il Vangelo e per i poveri. Tra i martiri ungheresi ricordati, András Szarvas, parroco ucciso nel 2013, ed Eszter Andorka, pastora luterana assassinata nel 2003. Tra le testimonianze internazionali sono stati citati Rostyslav Dudarenko, sacerdote ortodosso ucraino ucciso nel 2022 mentre cercava di fermare un carro armato con una croce in mano, e Marcelo Pérez, gesuita indigeno assassinato in Chiapas nel 2023 per il suo impegno per la pace e i diritti umani. Sono state anche commemorate figure come William Quijano, membro della Comunità di Sant’Egidio ucciso in Salvador per il suo lavoro con i bambini poveri, e Floribert Bwana Chui, martire della giustizia nella Repubblica Democratica del Congo.
 
Ogni nome è stato accompagnato dall’accensione di una candela. I crocifissi delle diverse regioni del mondo sono stati portati in processione e posti davanti all’icona di Cristo. La celebrazione si è conclusa con la recita del Padre Nostro in ungherese e ucraino, lo scambio della pace tra i presenti