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A Milano “Voci di Pace” per affermare l’attualità dello “spirito di Assisi”

Nell'anniversario dello storico incontro del 1986, donne e uomini di religione in dialogo

“La pace attende i suoi artefici”, la frase rivolta il 27 ottobre 1986 da Giovanni Paolo II ai leader religiosi riuniti ad Assisi, è ancora molto attuale in un mondo in cui, nel 2023, si sono contati 187 conflitti e 238mila morti. Per questo, a Milano, il 27 ottobre 2024 in occasione dell’anniversario, Sant’Egidio ha organizzato l’incontro “Voci di Pace” presso l’Istituto delle Orsoline di San Carlo.

Collegato da Kiev, Yura Lifanse, responsabile della Comunità in Ucraina, ha raccontato cosa significa il lavoro per la pace di fronte ai bombardamenti e all’odio generato dal conflitto: “Non è facile, poiché la guerra semplifica tutto, lo spirito del tempo chiede di essere bellici. Con la solidarietà e la preghiera proviamo ad affermare l’attualità dello “spirito di Assisi”, a dare voce al “popolo della pace” che è più ampio di quello che talvolta si rappresenta”. Chiedendo a tutti di pregare per il popolo ucraino, ha continuato: “Spesso si strumentalizza la religione: è un’ipocrisia usare la religione per rinfocolare il conflitto, Dio non vuole la guerra”.

Da Israele è giunta la voce commossa di Efrat Cohen Machikawa, che da oltre un anno non ha notizie dello zio Gadi, anziano e malato, un agronomo che ha studiato come coltivare quelle terre. È stato rapito il 7 ottobre 2023 vicino a Khan Yunis, in un kibbutz dove un abitante su quattro è stato ucciso. Efrat, chiedendo la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra, ha parlato anche del dolore e della sofferenza “di chi vive dall’altra parte del confine”, a Gaza: “Ho la speranza che si continui a sostenere la vita e non la morte, la costruzione e non la distruzione. Dobbiamo essere certi di rispettare i valori che ci sono stati insegnati; dobbiamo unire le nostre forze, da posti diversi del mondo, per rendere migliore il mondo”.

Dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è arrivato l’invito ad unirsi alla proposta di moratoria delle armi nucleari, presentata alle Nazioni Unite. Per l’Associazione Interculturale Alba, partendo da una spiritualità islamica, lo “spirito di Assisi” è passato dall’amicizia fedele e personale con uomini e donne delle altre religioni incontrate a Milano. In conclusione, monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e Anagni, ha detto: “Occorre desolidarizzare le tradizioni religiose dagli istinti di guerra, attraverso la forze debole della preghiera e quella umile del dialogo capace di cogliere che anche negli altri c’è un po’ di ragione e un po’ di dolore. La profezia biblica non vuol dire fare previsioni, ma non assuefarci alla guerra e immaginare la pace”.