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'Dare un’etica all’intelligenza artificiale', un Forum dedicato a pace e AI all’Incontro internazionale di Parigi

 

 

Nessuno può rimanere indifferente davanti allo sviluppo sempre più rapido dell’intelligenza artificiale, che offre grandi opportunità ma suscita anche profonde preoccupazioni. È il tempo dell’algor-etica, il neologismo proposto da papa Francesco, per esprimere la necessità di un approccio etico agli algoritmi e all’intelligenza artificiale.
Il forum 'Dare un’etica all’intelligenza artificiale', all’Incontro internazionale per la pace di Parigi, ha mostrato non soltanto che è possibile un approccio ecumenico e interreligioso alle questioni etiche ma che le religioni possono offrire un contributo importante al dibattito. Michel de Virville, direttore onorario del “Collège des Bernardins”, si è domandato se l'IA non può essere impiegata proprio per "immaginare la pace"?
Andrew John, Arcivescovo del Galles e Xing Qu, Vicedirettore generale dell'UNESCO, hanno preso in esamee rischi e sfide che derivano dal potenziale che i sistemi di IA hanno di incorporare pregiudizi, contribuire al degrado climatico, minacciare i diritti umani. Per contribuire a correggere questa situazione, gli Stati membri dell’UNESCO hanno adottato la Raccomandazione sull'etica dell'intelligenza artificiale nel 2021.
Il Rabbino capo di Vienna Jaron Engelmayer ha messo in evidenza che lIA non possiede ancora tutti gli aspetti delle qualità umane, come l'empatia, la compassione, l'amore, l’attenzione agli altri e altre, che sono pregi dell'intelligenza emotiva.
Nel corso del dibattito, è stata ricordata la "Rome Call for AI Ethics", diffusa nel febbraio 2020 dalla Pontificia Accademia per la Vita su iniziativa di mons. Vincenzo Paglia, che lancia un appello per sviluppare l’IA in modo che rispetti la dignità umana e promuova il bene comune. Tra i principi chiave del documento ci sono trasparenza, inclusività, responsabilità, imparzialità, affidabilità e sicurezza.
Milena Santerini, general Rapporteur on combating racism and intolerance al Consiglio d'Europa e coordinatrice italiana per la lotta all'antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è soffermata sui fenomeni di odio online che possono essere alimentati dall’IA. Le stesse religioni sono tra le più colpite dall’hate speech. Si possono creare contro-narrazioni per contrastare l’odio, non censurando ma facendo riflettere.