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Parigi abbraccia la pace: grande partecipazione nei forum di Immaginare la Pace

Nei forum ci si è interrogati sulla democrazia alla prova e su una politica per le migrazioni, alla ricerca di un umanesimo per il futuro e guardando alla solidarietà che costruisce la pace.

Parigi ascolta con grande interesse l’Incontro Internazionale per la Pace. Grandissima partecipazione ai forum del mattino con le sale al completo. Tantissimi giovani che non cedono alla rassegnazione, ma cercano le parole della speranza e del vivere insieme in un mondo in guerra e minacciato dalla crisi climatica.

Negli incontri del 23 settembre, la ricerca di un umanesimo per il futuro, la costruzione di una politica che affronti le migrazioni nell’accoglienza, e ancora la solidarietà con i poveri che costruisce la pace, la democrazia alla prova; e poi uno sguardo profondo su Mediterraneo e Africa. Ma non solo, si è parlato anche di educazione e di come la guerra non sia inesorabile, ma si posso veramente immaginare una pace per tutti.

I relatori hanno indicato la nuova sfida per il futuro dell'Europa nel costuirlo senza aspettare nuove crisi e senza limitarsi a piccoli passi. È una sfida che si pone oggi, quando si preferisce ascoltare e seguire «le urla di un comandante di folli », piuttosto che « le parole pacate dei sapienti ». Ma la sfida della democrazia nel nostro tempo è  permettere che la voce dei senza voce, la voce di un uomo povero ma sapiente, possa essere ascoltata e avere un valore. E così il Mediterraneo - culla della civiltà - deve essere pensato come culla della pace.
Il comune messaggio che emerge è quello della responsabilità di ciascuno di noi. Tutti noi abbiamo un ruolo nel volgere in realtà queste visioni, non solo immaginando la pace ma anche lavorando attivamente per il dialogo attraverso il dialogo, la formazione e gesti di compassione. Per esempio, ciascuno deve interrogarsi nel rapporto con i migranti, con gli stranieri, e sulle ragioni per cui possono suscitarci inquietudine: non pensiamoli al plurale, come un insieme indifferenziato, ma iniziamo a considerarli come individui.

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