Il nostro vocabolario si è arricchito di un nuovo aggettivo che fa crescere l'inquietudine e la paura: "Ipersonico". Siamo stati capaci di progressi enormi per far migliorare le condizioni dell'umanità, ma la corsa agli armamenti per Amin Maalouf, scrittore, intellettuale, Presidente dell'Accademia Francese, rivela tutta "la nostra incapacità di gestire i rapporti tra le diverse componenti dell’umanità". Maalouf intervenendo a Parigi all'assemblea dell'incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio "Immaginare la pace", a cui ha preso parte il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, ha sottolineato cone la corsa agli armamenti sia figlio di un "ambito di massima incompetenza collettiva, tale da mettere in pericolo tutto quello che abbiamo realizzato finora, a tutti i livelli".
Eppure all'inizio di questo secolo, potevamo aver pensato che la battaglia per la pace nel mondo fosse già vinta. L’incontro internazionale che si apre oggi a Parigi "sostiene questa speranza, la più legittima e decisiva che ci sia".
Tra i due e i tre miliardi di nostri contemporanei sono usciti dalla povertà e dalla marginalità, ma "i conflitti si moltiplicano e si inaspriscono, le relazioni tra le grandi potenze si fanno pessime e dove una nuova corsa agli armamenti è ora cominciata, sotto i nostri occhi". È ripresa e "non solo in termini di numero di ogive. Oggi ci si applica a sviluppare la qualità degli armamenti, per renderli più precisi, più efficaci, più gestibili e, soprattutto, molto più veloci. Il termine che ricorre senza sosta nella letteratura specialistica è quello di “ipersonico".