Il 29 gennaio, nella Casa della Comunità di Sant'Egidio a Tor Bella Monaca, si è tenuto un nuovo appuntamento nel quadro del "Festival dello Stupore", che ha unito storia e arte per commemorare la Shoah. Tra i partecipanti, Francesca Archibugi, regista e sceneggiatrice, e Nando Tagliacozzo, testimone diretto delle leggi razziali e della deportazione degli ebrei romani.
Francesca Archibugi ha aperto l'evento parlando del suo ultimo lavoro sulla serie 'La Storia', concentrando l'attenzione sul pregiudizio antisemita e sui tormenti interiori della protagonista Ida. Ha evidenziato il ruolo cruciale dell'arte e della narrazione nella conservazione della memoria storica e l'importanza dell'impegno dei giovani, in particolare attraverso il loro lavoro con la scuola della Pace a Tor Bella Monaca.
Seguendo, Nando Tagliacozzo ha condiviso la sua personale e commovente esperienza di ex deportato, raccontando le sfide nel rievocare gli eventi traumatici vissuti dalla sua famiglia. Ha descritto la sua storia di sopravvivenza alla deportazione, la perdita dei familiari, e ricordato episodi di solidarietà e aiuto, come un episodio inedito venuto alla luce recentemente, del salvataggio di sua nonna da parte di un commissario di polizia romano.
Un aspetto saliente dell'evento è stata la presentazione dell'opera "16 ottobre", creata dai laboratori d'arte con persone con disabilità della Comunità di Sant'Egidio. Questa composizione artistica, che utilizza candele recuperate, rete e tele rovesciate, simboleggia la deportazione degli ebrei romani ad Auschwitz, con un particolare tributo a Settimia Spizzichino, l'unica donna sopravvissuta.
L'incontro ha coinvolto studenti, docenti e cittadini, sottolineando il valore della memoria collettiva e del ricordo tramite l'arte e la narrazione personale.