Il 30 novembre del 1786 venne abolita, per la prima volta, la pena di morte in uno Stato, il Granducato di Toscana. Da allora molta strada è stata fatta nel cammino che porta all’abolizione della pena capitale nel mondo. Ma tanto si può e si deve fare ancora contro questo strumento altamente inumano oltre che inutile, di cui non si è mai dimostrata l'efficacia come deterrente, mentre degrada la dignità degli Stati, riducendoli a meri esecutori di ingiustizia.
La Comunità di Sant’Egidio, che negli ultimi anni ha portato avanti una campagna in tutti i continenti per giungere ad una moratoria universale, ha celebrato giovedì 30 novembre, alle 18.00, ad una manifestazione al Colosseo, accanto all'Arco di Costantino.
Alla cerimonia erano presenti:
- Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio
- Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma
- Suzana Norlihan Binti Alias, Attivista contro la pena di morte - Malesia
- Gary Drinkard, esonerato dal braccio della morte in Alabama - USA
- Una voce degli European for Peace
Il monumento più celebre di Roma, per l’occasione, è stato diventato lo sfondo di una scenografia digitale Visual Mapping 3D sul tema “Non c'è giustizia senza vita”.
In contemporanea, il 30 novembre, oltre 2.000 Città per la Vita nel mondo illuminano i loro monumenti per dire di “no” alla pena di morte. Si tratta ormai di un movimento che coinvolge migliaia di persone in tutti i continenti e che è riuscito, attraverso un paziente impegno collettivo e rapporti con i diversi governi, a diminuire il numero dei Paesi mantenitori.
L'evento è trasmesso in streaming su questo sito e sui nostri canali social