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In Piazza San Marco a Venezia, il Peace Flash Mob dei Giovani per la Pace conclude l'incontro europeo Global Friendship 2023. Appuntamento l'anno prossimo a Berlino

 

 

PAIX, MIR, PEACE, SALAM. Hanno colori vivaci i cartelli con la scritta "PACE" in diverse lingue nello scenario unico di Piazza San Marco a Venezia. A sollevarli in alto con le mani un migliaio di giovani e giovanissimi - studenti delle scuole superiori e universitari - provenienti da 13 paesi europei. Sono i Giovani per la Pace, il movimento legato alla Comunità di Sant’Egidio, che è impegnato, ogni giorno, nelle periferie con i bambini in difficoltà, i senza dimora, gli anziani soli, i migranti e ha promosso, nei mesi estivi, vacanze solidali con i rifugiati nei campi della Grecia e di Cipro.

Tra di loro anche 70 ragazze e ragazzi ucraini da Kiev, Leopoli e Ivano-Frankivsk, che hanno viaggiato in pullman per due giorni per unirsi all'incontro Global Friendship e testimoniare il loro desiderio di pace, finora inascoltato, anzitutto per il loro paese, colpito da una guerra terribile da più di 18 mesi.
Con il peace flash mob in Piazza San Marco, preceduto dalla visita di Venezia e da una festosa liturgia eucaristica nella Basilica Marciana, si è concluso l'incontro internazionale "Global Friendship for a Future of Peace". La 3 giorni si è aperta venerdì a Padova con
una conferenza di Mario Giro dedicata al tema "Gioventù globale: comprendere il nostro mondo complesso", in cui l'ex viceministro degli Esteri ha invitato a "vedere con il cuore" i conflitti e le situazioni di crisi per "scrivere un atlante di pace" per il nostro tempo. Alla veglia per la pace nella Basilica del Santo il cardinale Matteo Zuppi ha detto che di fronte al "male più grande e terribile della guerra, frutto di tanta cattiveria e complicità" occorre "disarmarsi".

"La pace dipende da ognuno di noi. Inizia da me - ha affermato il Presidente della CEI, inviato speciale di Papa Francesco per l'Ucraina - Aboliamo la guerra e le armi dentro di noi e tra di noi. Siamo operatori di pace che la pace la regalano a tutti".
Sabato nell'assemblea plenaria alla Fiera di Padova intitolata "Tutto può cambiare", Marco Impagliazzo, riprendendo un'immagine usata da Papa Francesco alle Giornate Mondiali della Gioventù di Lisbona, ha invitato i giovani a "uscire dai labirinti in cui a volte ci si chiude e si vaga senza meta, percorrendo la strada della pace, che ha negli amici, nelle parole e nei poveri dei punti di riferimento chiari". "A volte ci sentiamo deboli e impauriti, perché pensiamo di poter navigare nel mare della vita da soli - ha detto il presidente di Sant'Egidio - ma se ci uniamo agli altri e facciamo entrare nel cuore la pace, abbiamo la forza di incontrare tutti e di lottare per la dignità e la liberazione di tanti da ogni povertà e ingiustizia". Forte l'appello a costruire un'Europa accogliente e a non accettare le morti dei migranti nei viaggi nel deserto del Sahara e nel Mediterraneo, in un'assemblea dove erano presenti numerosi giovani siriani e africani, arrivati in Italia, Francia e Belgio grazie ai corridoi umanitari. Dopo le parole di Impagliazzo tante le testimonianze dei giovani che hanno raccontato il lavoro gratuito accanto ai più fragili e hanno dato voce alle speranze di pace della loro generazione. Tra queste ha emozionato tutti l'intervento di Julia, giovane ucraina rifugiata a Kiev, che ha detto: "Sant’Egidio mi ha aiutato quando sono fuggita con la mia famiglia dal Donbass e adesso mi sono unita alla Comunità. Aiutare gli altri mi fa dimenticare la paura".
I Giovani per la Pace si sono dati appuntamento, tra un anno, tra il 27 e il 29 agosto 2024 a Berlino per una nuova tappa di Global Friendship.