Una festa di famiglia, o meglio una riunione di famiglie separate da anni: difficile descrivere la commozione di un padre che riabbraccia la moglie e i figli dopo 6 anni di lontananza forzata, unico modo per sfuggire alla morte in guerra. Commozione, gioia, speranze che si riaccendono: c'era tutto questo all'aeroporto di Roma Fiumincino, questa mattina quando il volo di linea dell'Ethiopian Airlines proveniente da Addis Abeba ha portato in salvo 67 rifugiati, dei quali 20 minori, dal Corno d'Africa.
È il primo viaggio reso possibile dalla firma del terzo Protocollo d'intesa tra Comunità di Sant'Egidio, Conferenza episcopale italiana, che agisce attraverso Caritas Italiana, e Governo italiano, per l'apertura dei Corridoi umanitari dall'Etiopia.
"Finalmente siete arrivati a casa! - ha detto loro Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio- accogliendoli. "Oggi bisogna ringraziare gli angeli, che sono l’opposto dei trafficanti di essere umani".
Gli angeli hanno il volto delle persone della Comunità che in questi mesi hanno condiviso dolori, difficoltà e speranze, vincendo ostacoli burocratici e paure e hanno permesso questo corridoio umanitario. E hanno il volto dei Giovani per la Pace che, numerosi, sono arrivati ad accogliere i bambini e le famiglie. Per mostrare loro il volto bello dell'Italia che non solo non ha paura, ma è certa di poter costruire un futuro insieme a loro.
La maggior parte dei rifugiati arrivati oggi, di nazionalità eritrea e sud sudanese, troverà ospitalità a casa dei loro parenti già integrati in Italia, in diverse regioni italiane: Lazio, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto. Quindi, avviati ad un percorso di integrazione: per gli adulti con l'apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l'inserimento nel mondo del lavoro. Per i bambini: da domani tutti a scuola.
VIDEO DELL'ARRIVO
CONFERENZA STAMPA