Un Teatro Goldoni affollato ha accolto il convegno internazionale tra le città del Mediterraneo promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme al Comune di Livorno, con la collaborazione della Diocesi.
Nella cerimonia inaugurale il vescovo Simone Giusti ha richiamato la figura di Giorgio La Pira, mentre il sindaco Luca Salvetti ha ricordato come Livorno sia nota come “la città che accoglie tutti”. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, rifacendosi a don Milani, ha affermato che “Il messaggio che deve venire dal Mediterraneo è di non lasciare indietro nessuno”.
Andrea Riccardi ha messo in evidenza che il Mediterraneo “è un mare irriducibile all'omogeneità. In questo senso è un mare antitotalitario, perché è complesso e complicato” E ha concluso: “Il Mediterraneo deve ritrovare la sua circolarità di idee ed interessi, perché il Mediterraneo è un mare ribelle, rifiuta gli imperi. Dopo l'impero romano non c'è stato più un vero impero mediterraneo. Il Mediterraneo è moderno perché è come il mondo globale, è un mondo in frammenti. E io credo che il compito di un paese come il nostro e delle sue città è giocare un ruolo decisivo nel ricomporre questi frammenti mettendo insieme interessi, pensieri, passioni, ragionamenti, alleanze”.
Le sessioni del convegno hanno permesso di ritessere il filo di questa complessità, attraverso i diversi interventi da Odessa a Salonicco, a Beirut, ferita dall’esplosione al porto.
Ha simbolicamente coronato l’iniziativa l’abbraccio dal confine occidentale al confine orientale dell’Italia, tra Delia Buonuomo, impegnata nell’accoglienza ai migranti a Ventimiglia, e Lorena Fornasir, volontaria a Trieste nel soccorso ai profughi provenienti dalla rotta balcanica.
Sessione del 16 marzo 2023
Sessione del 17 marzo 2023