Tra il 27 e il 28 ottobre nuovi corridoi umanitari hanno portato in salvo 66 persone di origine siriana, provenienti dai campi profughi del Libano

Tra il 27 e il 28 ottobre nuovi corridoi umanitari hanno portato in salvo 66 persone di origine siriana, provenienti dai campi profughi del Libano. Saranno  ospitate in diverse regioni d'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, a cura di Sant'Egidio, della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, Diaconia e Tavola valdese. Si tratta di famiglie e singoli, originari di diverse città siriane come Homs, Aleppo, Damasco, che negli ultimi mesi hanno sofferto un pesante peggioramento delle loro condizioni di vita anche a causa della grave crisi economica e sociale che sta attraversando il Libano.

I nuclei familiari saranno accolti anche da associazioni, parrocchie, comunità e singoli cittadini su tutto il territorio nazionale e parteciperanno ad un percorso di integrazione: per i minori attraverso l'immediata iscrizione a scuola e per gli adulti, subito con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l'inserimento nel mondo lavorativo. I corridoi umanitari, interamente autofinanziati (dalla raccolta fondi di Sant’Egidio e dall’8 per mille delle Chiese valdesi e metodiste) e realizzati grazie a una rete di accoglienza diffusa, rappresentano una best practice che coniuga solidarietà e sicurezza. Solo dal Libano, dal 2016 ad oggi, sono arrivate in Italia, grazie ai corridoi umanitari, oltre 2.300 persone. Oltre 7mila sono invece quelle giunte, complessivamente, fra Italia e altri paesi europei, con lo stesso sistema.

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