Global Friendship ad Amsterdam. I giovani di Sant'Egidio: "La pace è possibile e noi la vogliamo costruire"

Nella seconda giornata del convegno internazionale dei Giovani per la Pace, i mille partecipanti, provenienti da 15 Paesi europei, tra cui l’Ucraina, hanno visitato la casa di Anna Frank per ricordare l’immane tragedia della Shoah e il secondo conflitto mondiale – Grande assemblea per la pace nel centro di Amsterdam
 
Un pellegrinaggio di pace nel cuore dell’Europa per dire un “no” convinto alla guerra e a chi dice che non è possibile costruire la pace. Nella seconda giornata di “A Global Friendship for a Global Peace”, i mille Giovani per la Pace (movimento giovanile della Comunità di Sant'Egidio), accorsi ad Amsterdam da 15 diversi paesi europei, hanno visitato la casa di Anna Frank e il Memoriale nazionale delle vittime dell'Olocausto, per ricordare l’orrore della Shoah e rinnovare il loro impegno a contrastare ogni forma di antisemitismo, razzismo e violenza.
Nel pomeriggio, durante una manifestazione nel centro di Amsterdam, è risuonato l'appello di Katia Sorokopud, infermiera 22enne di Kiev: “Non stancatevi di lavorare per la pace. Anche il male più grande, la guerra, si può vincere con un amore più grande. Durante i bombardamenti, sono rimasta accanto ai miei pazienti e, con la Comunità di Sant’Egidio, abbiamo continuato ad aiutare i poveri, perché la guerra colpisce sempre i più deboli”. Le hanno risposto i giovani che, in diversi paesi, portano il loro aiuto a chi fugge dalla guerra: “L’amicizia con i bambini nei campi profughi e nelle nostre città ci insegna che possiamo sognare un mondo di pace. Lo possiamo fare perché lo vogliamo fare. La pace è possibile e noi la vogliamo costruire”.
Tanti i momenti di incontro e confronto su diversi temi - migrazioni, povertà, ecologia - per dar voce alle speranze di pace delle giovani generazioni, per diffondere una cultura della solidarietà e dell’integrazione.
L'incontro si concluderà domani con una nuova assemblea plenaria con il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo.