Grande partecipazione in occasione del 33° anniversario della morte di Jerry Masslo

 

 

In tanti hanno partecipato alla commemorazione e alla preghiera per Jerry Masslo, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, e tenutasi nel cimitero di Villa Literno . Fra i partecipanti c’erano l’assessore all’Agricoltura e delegato del sindaco del Comune di Villa Literno, Carlo Antonio Falcone, e il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale.

Come accade ormai da molti anni, i rappresentanti delle associazioni hanno preso la parola ribadendo l’impegno, giorno per giorno, di lavorare insieme con i migranti, di cui si scopre sempre di più la bellezza capace di poter rigenerare l’Italia. Un’armonia percepita con chiarezza nel corso della manifestazione, in cui è emerso il clima di amicizia e di senso di condivisione cresciuto nel nome di Jerry Masslo tra italiani e migranti. Una bella e nitida immagine corale che smentisce affermazioni, spesso distaccate dalla realtà, che mirano ad alimentare un clima di contrapposizione.

Dopo l’omaggio nell’ingresso del cimitero, è partito il corteo aperto da una giovane rifugiata afghana e da un uomo siriano giunto in Italia con i corridoi umanitari insieme alla sua famiglia, attivati dalla Comunità di Sant’Egidio, che hanno portato il cuscino di fiori e la foto di Jerry Masslo. Intorno alla tomba di Masslo si è tenuta la preghiera, in cui il diacono Alessandro Brancaccio, nel commentare il brano evangelico, ha detto: “Gesù ci invita a un amore universale, a un amore che supera ogni confine, barriera, muro. Un amore universale libero da pregiudizi, razzismi, discriminazioni. E soprattutto un amore che si faccia prossimo verso ogni persona, indipendentemente da dove proviene, dal colore della pelle, da quello che possiede […] Questo incontro segnato dall’amore gratuito e assoluto si è concretizzato con Jerry Masslo […] Un amore che permette di sperimentare la bellezza dell’amicizia, come è stato per Jerry Masslo e per i tanti immigrati e profughi che abbiamo conosciuto durante questi anni”.

Nel saluto finale è affiorato l’impegno personale dei partecipanti a spendersi per la tutela dei migranti e profughi. Un’eredità di grande significato morale e civico che Jerry Masslo trasmette tutt’oggi all’Italia e all’Europa.