Finestre di speranza in carcere, oltre l'isolamento - Videonews

"Non possono esserci condanne senza finestre di speranza". È il pensiero di papa Francesco, nella catechesi sulla figura di san Giuseppe, indicata come riflesso della paternità di Dio, ossia di una tenerezza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e la sua idea di giustizia. "È giusto che chi ha sbagliato paghi per il proprio errore – ha continuato il papa – ma è altrettanto giusto che chi ha sbagliato possa redimersi dal proprio errore". 

Parla di "umanità perduta" Marco Impagliazzo, presidente di Sant'Egidio, sulle pagine della Nuova Sardegna, evidenziando come la pandemia abbia avuto effetti drammatici sul sistema carcerario: isolamento, rassegnazione, angoscia per la propria salute e paura per il proprio futuro. Leggi l'articolo completo qui

C'è bisogno di recuperare socialità, di non inasprire la reclusione a causa del virus. Una breve videonews racconta il valore della visita a chi vive ai margini, per aprire "finestre di speranza", a partire dal Natale, una festa che ha raggiunto 12mila detenuti con un dono (un quinto della popolazione carceraria) e più di 3500 con un pasto natalizio, gesti inseriti in una catena di solidarietà che cerca di tenere aperto uno scambio di umanità tra il dentro e il fuori le mura.

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