L'agricoltura sociale degli "Orti solidali" a Civitavecchia per chi soffre di disturbi psichici: dall'inclusione al lavoro

 

 

Con l’agricoltura sociale, con il coinvolgimento di persone con disagio psichico, il progetto “Orti solidali”, ideato dalla Comunità di Sant’Egidio, sta trasformando l’area verde di Villa Albani a Civitavecchia, coniugando ambiente, solidarietà e cultura.

L’iniziativa di Sant’Egidio a Civitavecchia è in partnership con la Regione Lazio, grazie al bando “Comunità solidali”; la Asl 4 di Roma (Dipartimento di salute mentale e Servizio delle dipendenze) che propone l’inserimento di nuove persone, anche giovani; il Comune che fornisce gli spazi; l’azienda agricola “Tenuta del Gattopuzzo” che accompagna nella formazione e il tutoraggio; movimenti, associazioni e parrocchie coinvolte nella riqualificazione e negli eventi culturali.

L’agricoltura sociale permette di aumentare l’autostima di persone che vivono la fragilità di disturbi psichici e disagio sociale: anche loro sentono di contribuire alla rigenerazione urbana dell’area – i primi risultati sono molto apprezzati dai giovani che studiano nel parco, dai bambini e dagli anziani. La cura del bene comune dà corpo alla riflessione ecclesiale sull’enciclica Laudato si’ e permette all’area verde della Villa cittadina di diventare un punto di incontro nella città, un luogo per concerti, presentazioni di libri, manifestazioni.
Alcuni protagonisti del progetto sono ospiti delle convivenze protette che da alcuni anni Sant’Egidio ha creato per dare dimora, cura e assistenza alle persone fragili, per superare la logica dei ricoveri in istituti, in un’ottica di autonomia e inclusione, attraverso un “cohousing” assistito.
Dal progetto nascerà presto una cooperativa per dare lavoro a persone con disturbi mentali, che si occuperanno della produzione di conserve e altri prodotti ottenuti dagli orti, ci cui da aprile hanno imparato a prendersi cura.

Tra i benefici di questo progetto di agricoltura sociale, che coniuga ambiente e solidarietà, c’è anche il radicamento di ulteriori valori umani. Nel parco, due luoghi sono dedicati alla memoria. Il primo, il roseto dedicato ai bambini di Bullenhuser Damm, prelevati da Birkenau, sottoposti ad atroci esperimenti medici e uccisi. Un piccolo uliveto con venti alberi diverrà un Giardino dei Giusti, inserito nella lista del Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide): i Giusti sono coloro, uomini e donne, che hanno salvato vite umane nei genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi.

Gli “Orti solidali” portano la concreta speranza che questo progetto di agricoltura sociale e solidale nel tempo possa coinvolgere tanti dando frutti sia sul piano terapeutico e riabilitativo sia su quello del lavoro. Il progetto intende rappresentare anche un modello per la bonifica e la rigenerazione urbana delle aree verdi di Civitavecchia.