Cibo, scuola e salute in Africa. Nel centro DREAM di Beira si lotta contro il virus e la malnutrizione infantile

 

 

Dopo controlli e verifiche da parte del Ministero della Salute del Mozambico, nel rispetto di tutte le raccomandazioni anti-Covid, prima il centro DREAM di Matola, poi quello di Beira hanno riaperto al pubblico.

A Beira, gli spazi del centro polivalente DREAM sono tornati a riempirsi del vociare e dei passi dei bambini che si recano alla mensa del centro nutrizionale e all'asilo.

In realtà, anche durante i mesi di "chiusura", i centri hanno continuato a funzionare con la distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie. Ma ora è tutto più bello: i bambini entrano per mangiare a gruppi di cinquanta, il centro ha prolungato l’orario per non creare assembramenti e anche il distanziamento è diventato un gioco, con segni a terra che ordinano la fila. Sono almeno 800 i bambini che ogni giorno mangiano alla mensa.

Dal 22 marzo anche le scuole del paese hanno riaperto e il Mozambico, che è stato considerato a livello africano uno dei paesi con il più alto numero di casi di Covid-19 nei primi due mesi del 2021, cerca di ritrovare una normalità, con l’adozione di norme e raccomandazioni per contenere il contagio.

In Mozambico i centri DREAM della Comunità hanno gestito l’emergenza attraverso l’adozione delle misure sanitarie e la riorganizzazione delle attività. Oltre ad aver rimodulato il centro nutrizionale, DREAM dall'estate 2020 ha messo a disposizione i suoi laboratori e la sua esperienza per effettuare la diagnosi di Covid-19 nei casi sospetti. La Comunità è anche costantemente impegnata nella divulgazione delle norme di igiene per contenere il contagio.

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