Da qualche settimana la Comunità di Sant'Egidio di Torino ha aperto la prima "Casa di Modesta". E' un appartamento messo a disposizione dal Comune di Torino, dove sono ospitate due persone che vivevano per la strada.
Una zona giorno e una zona notte arredate in modo bello e funzionale dove si può dormire al caldo, fare colazione con calma e riporre le proprie cose. I volontari di Sant'Egidio sono presenti in vari momenti della giornata per dare loro tutto il supporto e l’amicizia sincera di cui hanno bisogno.
Il loro più grande desiderio è tornare a vivere come tutti. Ci sono tante ferite da curare: quando si è vissuto parecchio tempo per strada si resta frastornati, non si ha più l’idea di come va gestita una casa. Spetta allora ai volontari, con pazienza e dolcezza, insegnare a farlo. In questo modo, la “casa di Modesta” non rappresenta solo un approdo, ma diventa il punto di partenza di un percorso di accompagnamento verso una vita nuova, con un lavoro e una casa quale luogo finale dove vivere.
Il progetto non a caso è intitolato a Modesta, la donna senza dimora che morì senza soccorsi e che per Sant'Egidio è un po' il simbolo di tutti coloro che vivono questa drammatica condizione. Si connette infattti ai tanti luoghi di accoglienza che in questo periodo la Comunità ha aperto in varie città italiane per rispondere al bisogno di chi non ha casa.
Il sogno è avere dieci, cento, mille case di Modesta a Torino, e in tutta Italia. Perché veramente dalla strada, insieme, si può risalire.
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