Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia: Sant'Egidio dalla parte dei bambini

Le Scuole della Pace, il programma "Bravo!", i centri nutrizionali, il programma DREAM... come la Comunità protegge i diritti dei più piccoli

 

 

Il 20 novembre del 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), ratificata dall’Italia nel 1991, esattamente 31 anni fa.
Era la prima volta in cui, cercando di armonizzare differenti esperienze culturali e giuridiche, venivano affermati in forma coerente i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo.
La Convenzione è rapidamente divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati. Ad oggi sono ben 196 gli Stati parti della Convenzione.

Eppure c’è ancora tanta strada da fare per affermare i diritti dei bambini. La Giornata quest'anno ha un significato “ancora più importante e particolare”, a causa del difficile momento causato dalla pandemia. Per i giovanissimi, infatti, “che soffrono più di chiunque altro le tante limitazioni imposte dalla crisi sanitaria, è oggi più importante che mai pensare a un futuro oltre il Covid-19″.

Dalla sua nascita, la Comunità di Sant’Egidio ha avuto a cuore i più piccoli, e ha lavorato per affermarne i diritti rispondendo, di volta in volta,alle sfide poste dalle realtà complesse e difficili con cui si incontrava. Nei nostri programmi per l’infanzia, c’è la risposta a tanti diritti ancora negati. Oggi, nella Giornata dei Diritti dell’Infanzia, ne ricordiamo alcuni:
 
Non più invisibili!
L’articolo 7 della Convenzione dei diritti del fanciullo afferma che esso debba essere “registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi”.
In realtà i dati Unicef del 2013 parlano di un terzo di bambini non registrati nel mondo (circa 237 milioni). Un numero immenso di minori cui è negato un diritto fondamentale, che li priva dell’accesso all’istruzione, ai diritti civili e li rende facilmente vittime di abusi, di schiavitù, di traffico di esseri umani.

Per questo la Comunità di Sant’Egidio ha dato vita al programma BRAVO (Birth Registration for All Versus Oblivion) attivo in Burkina Faso, in Mozambico e in Malawi.
In questi paesi il programma di sant'Egidio aiuta concretamente la ristrutturazione del serivzio di registrazione anagrafica, crea centri di iscrizione itineranti per raggiungere areee remote e sta sottraendo così all'anonimato milioni di persone.

I numeri del Programma BRAVO! della Comunitàdi Sant'Egidio >>

Il diritto alla salute
Art. 24: Tutti i bambini hanno il diritto di godere di buona salute. A tale scopo devono poter bere acqua potabile, vivere in un ambiente salutare e ricevere cibo, vestiti e cure mediche adeguate.


Il programma DREAM ha cura della salute dei bambini africani, perché possa crescere una generazione libera dal virus dell’HIV e dalla malnutrizione.
Per questo, accanto a un piano di cure per la prevenzione della trasmissione madre bambino del virus, che ha permesso a più di 120.000 bambini di nascere sani da madri malate. Per saperne di più visita il sito del programma DREAM.
Inoltre i Centri Nutrizionali della Comunità accolgono ogni giorno migliaia di piccoli per garantire loro una crescita sana con un’alimentazione adeguata.

La scuola
Art 28: tutti i bambini hanno il diritto di ricevere un’istruzione
Uno dei diritti negati dei bambini, a cui la Comunità di Sant’Egidio, sin dalle sue origini,  ha voluto rispondere, è il diritto all’istruzione.  
Oggi, in 73 paesi del mondo le Scuole della pace sono un luogo dove in maniera volontaria e gratuita, decine di migliaia di bambini, nelle aree spesso più svantaggiate del pianeta, ricevono gratuitamente sostegno scolastico ed educazione ai principi della pace e della convivenza, accompagnati da operatori volontari della Comunità. Per saperne di più

Inoltre, più di 7.000 bambini in 27 Paesi del mondo hanno accesso allo studio grazie al Programma di Adozioni a distanza che permette loro di pagare le rette scolastiche – in molti Paesi la scuola non è gratuita – libri, materiale didattico e l’uniforme. Il diritto allo studio infatti è ancora purtroppo un privilegio di pochi: sono oltre 120 milioni i bambini ai quali è negato il fondamentale diritto all'istruzione di base, e in oltre metà dei casi si tratta di bambine. L’Adozione a distanza  è inoltre un sostegno ai bambini nei più importanti aspetti della loro vita – salute, scuola e alimentazione – e costituisce un prezioso aiuto per l’intero nucleo familiare.