In un grande prato sotto l’ombra degli alberi o in giro per la città a conoscere arte e natura: sono le “vacanze romane” dei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio, che coinvolgono persone con disabilità della periferia e del centro (in due parole, loro sono “Gli Amici”).
Per il coronavirus, non era consigliabile organizzare soggiorni estivi come negli anni passati. E allora, “vacanze romane”, si sono detti gli Amici. In questo modo i romani – citando un famoso film – chiamano la loro estate quando si rimane a Roma, con una punta di ironia, ma anche con la consapevolezza di vivere in una città ricca di storia e di arte.
C’è chi visita la Galleria Borghese, per osservare le sculture del Bernini, o l’Orto botanico, per conoscere fiori e piante. Mentre in periferia, come a Tor Bella Monaca, Garbatella e Centocelle, si continua a fare arte e a riflettere sui temi che stanno a cuore agli Amici come il rispetto della natura.
Tra musica, arte e amicizia, le “vacanze romane” aprono la #santegidiosummer che, anche quest'anno, non rinuncia ad essere un tempo di amicizia, perché il distanziamento fisico non diventi mai isolamento e solitudine.