Reclusi in casa. Un comportamento responsabile, per proteggere la salute propria e altrui. È proprio in questa esperienza diffusa di isolamento forzato che si avvertono l’assenza di relazioni e la mancanza di contatti con il mondo esterno.
A Lucca la Comunità di Sant’Egidio si è chiesta quali sono gesti anche semplici per stabilire un contatto umano con chi la reclusione la conosce bene, sin da prima dell'epidemia, come i detenuti del carcere “San Giorgio”. Cioccolata, caffè, biancheria e altri doni per vivere la quotidianità sono il contenuto dei pacchetti consegnati al carcere. Con un biglietto: “Vicini in questo momento difficile, restiamo uniti”. È una carezza per chi, nell'emergenza determinata dal covid-19, ha ragionevoli timori di ammalarsi.
In questo lungo tempo di attesa e per i giorni che verranno, la sfida è superare con senso di umanità un isolamento non necessario, quello sociale.