Global Friendship, l'incontro che ha riunito mille giovani europei per tre giorni a Cracovia e Auschwitz, si è concluso con l'invito a "reagire, non stare a casa", ma "parlare e incontrare". E subito, sulla via di casa, i Giovani per la Pace hanno cominciato a metterlo in pratica.
Un gruppo di Giovani per la Pace di Padova, Treviso, Trieste e Bologna ha fatto tappa a Varsavia per una festa nell'istituto di Solec, dove la Comunità visita gli anziani da diversi anni. Mentre tra pochi giorni alcuni universitari di Varsavia andranno in Malawi (seguiremo il loro viaggio sui social con l'hashtag #santegidiosummer) per aiutare - insieme ad altri Giovani per la Pace della Germania - nel centro nutrizionale per bambini dedicato a Giovanni Paolo II, nel centro DREAM per la cura dell'AIDS e nel campo profughi di Luwani.
Condividere l'amore per l'Africa, per tutte le periferie e i periferici del mondo è il modo per realizzare e diffondere "Global friendship", una proposta di amicizia e solidarietà locale e globale allo stesso tempo, che i giovani vogliono trasmettere per cambiare il mondo, a cominciare dalla vita dei più poveri e soli, come quella degli anziani nelle città europee e dei bambini dei villaggi africani.