Per una cultura dell'inclusione e del dialogo: l'esempio delle Scuole della Pace in Germania

La presentazione del libro "Alla Scuola della Pace" a Berlino

 

 

La presentazione dell’edizione tedesca del libro “Alla Scuola della Pace” a Hohenschönhausen, grande e problematico quartiere della periferia di Berlino, dove la Scuola della Pace di Sant’Egidio è frequentata da bambini di famiglie difficili e di rifugiati, è stata nei giorni scorsi l’occasione per suscitare una discussione sull’inclusione e sulla sfida della convivenza pacifica, da Hohenschönhausen, a Berlino, fino al mondo intero.

In tanti hanno partecipato all’incontro: dirigenti scolastici, pedagogisti, studenti, rappresentanti delle Chiese e del Comune, sottolineando la necessità di lavorare insieme alla costruzione di una cultura dell’incontro e del dialogo. Le Scuole della Pace possono rappresentare un modello, in cui - ha detto la direttrice della Caritas di Berlino, Ulrike Kostka - sono i bambini stessi i protagonisti e in esse, come ha rilevato il vescovo evangelico Markus Dröge, si costruiscono ponti fra mondi diversi, come quelli dei bambini e dei Giovani per la Pace di Sant’Egidio. Il presidente del Municipio ha menzionato la storia di Parinaz, originaria dell’Afghanistan, che ha frequentato la Scuola della Pace e oggi va a visitare gli anziani in una casa di riposo: da queste storie nasce una speranza.

L’impegno della Scuola della Pace e dei Giovani per la Pace per l’integrazione e la solidarietà, in una città colpita negli ultimi anni da una grave crisi economica, è stato anche al centro della visita della responsabile per le politiche sociali del Comune di Mönchengladbach alla sede della Comunità, aperta di recente.