Una delle conseguenze del ciclone Idai è la contaminazione delle acque, che genera un alto rischio di epidemie. In Mozambico si sono già verificati i primi casi di colera e l'OMS ha dichiarato che il contagio potrebbe raggiungere tra le 5 e le 10.000 persone.
Per questo nei centri della Comunità di Sant'Egidio è partita immediatamente una campagna di vaccinazione, in coordinamento con l'OMS, il Ministero della Salute e l'Unicef.
Nella giornata di ieri sono stati somministrati i primi 400 vaccini e oggi si sta proseguendo un lavoro intenso sia nel centro Polivalente di Beira (quello con il tetto scoperchiato, che tuttavia non ha mai cessato di funzionare) sia a Manga Chingussura.
Si lavora contro il tempo per vaccinare quante più persone sia possibile. Intanto, le attiviste del programma Dream e tanti volontari mozambicani si sono sparsi nelle zone dove la gente si è rifugiata per invitare a vaccinarsi.
Oggi il centro ha ricevuto la visita dell'ambasciatore italiano Marco Conticelli e del capo della Utl (unità tecnica locale) l'agenzia italiana di cooperazione in Mozambico, Fabio Melloni che hanno assistito al lavoro dei medici e del personale di Sant'Egidio.
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