Il 9 dicembre il Comune di Pavia ha consegnato alla Comunità di Sant’Egidio la benemerenza di San Siro, massima onorificenza cittadina assegnata ogni anno a cittadini e associazioni distintesi nel servizio alla città. Negli ultimi anni, la benemerenza era stata riconosciuta, tra gli altri, al filosofo Salvatore Veca e alla memoria del fotoreporter Andrea Rocchelli, ucciso nella guerra in Ucraina. “E’ con gioia che riceviamo questa benemerenza, che costituisce per noi il riconoscimento di una presenza radicata in questa città, ma soprattutto, nell’anno del nostro cinquantesimo, un incoraggiamento per il futuro, per poter rispondere con generosità alle domande che ci giungono da tanti”, ha detto Maria Benotti, ritirando il premio a nome della Comunità.
Presente in città dal 2004, la Comunità a Pavia è una realtà formata da giovani, adulti e anziani, che rispecchia il volto di una città piccola ma da sempre crocevia studentesco tra i più importanti del nord Italia. La Comunità, nata proprio nell’Ateneo pavese, è presente nelle periferie della città con la Scuola della Pace e i servizi agli anziani, organizza un corso di italiano per rifugiati all’interno dell’Università, incontra i senza fissa dimora e gli anziani negli istituti.
“C’è una Pavia, che oggi riconosciamo come benemerita, che non ha paura del futuro”. Con queste belle parole si è concluso l’intervento con cui il sindaco, Massimo Depaoli, ha introdotto la consegna delle benemerenze 2018. Significativo è il fatto che la Comunità sia stata espressamente premiata per dare risalto all’accoglienza di una famiglia siriana ospitata in città recentemente attraverso i corridoi umanitari. Segno di una città che, da sempre accogliente verso chi la visita, vuole mettere al centro l’ospitalità in un tempo difficile.